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Martedì, 10 Dicembre 2019 09:41

Pensioni scuola 2020 la circolare Miur slitta

Dovevano pubblicare ieri, lunedì 9 dicembre, l'attesa circolare sui pensionamenti scuola 2020. Non sarà così, purtroppo, perché il provvedimento slitta a martedì o mercoledì, comunque entro la settimana in corso.

Sono sorti problemi di natura burocratica che hanno posticipato l'emanazione della circolare.

L'istanza di pensione dovrà essere presentata tra il 20 e il 30 dicembre 2019.

Si ricorda, a tal fine, che per il personale scolastico, sia come docenti che come personale ATA, la trasmissione della domanda di cessazione dal servizio dovrà essere presentata per via telematica tramite il portale Istanze online (SIDI).

Oltre a ciò sarà necessario presentare contestualmente domanda di pensione all'Inps via web autenticandosi mediante PIN.

Pensioni scuola 2020, i requisiti

Per i requisiti per l'accesso alla pensione scuola si confermano quelli dello scorso anno, compresa la cosiddetta "pensione quota 100".

Sono confermati fino al 2026, per effetto del decreto-legge 4/2019 convertito nella legge 28 marzo 2019 n. 26, i requisiti contributivi e di età anagrafica attualmente previsti, senza ulteriori incrementi legati all'aumento della c.d. "speranza di vita".

Può presentare domanda di pensione il personale con 65 anni e 20 anni di anzianità contributiva in aggiunta al perfezionamento di un diritto a pensione (pensione di vecchiaia), con 42 anni e 10 mesi se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna (pensione anticipata); con 38 anni di età e 62 anni di età anagrafica (quota 100), con 35 anni di contributi e 58 anni di età solo per le donne (opzione donna).

Il trattenimento in servizio può essere richiesto dal personale che compiendo 67 anni di età entro il 31 agosto 2020 non abbia maturato a quella data l'anzianità pensionistica di 20 anni.

L'Amministrazione sarà obbligata a collocare a riposo i dipendenti che in possesso dei requisiti della pensione anticipata, raggiungano i 65 anni di età entro il 31 agosto del 2020.

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Lo scorso 12 novembre 2019 sono proseguiti, presso l'ARAN, i lavori della Commissione per l'Ordinamento Professionale ATA, presieduta dal nuovo Presidente Antonio Naddeo. Per la UIL Scuola hanno partecipato Mauro Panzieri e Antonello Lacchei.

I rappresentanti dell'Agenzia negoziale hanno presentato un lavoro istruttorio di tipo tecnico, per giungere a declaratorie di area omogenee che fissino per ciascuna di esse gli elementi culturali e professionali , da declinare nei rispettivi profili. Il Presidente ha ricordato che quella della Commissione non è una sede negoziale e che quelle presentate dal'ARAN sono proposte aperte volte ad individuare un filo comune con le analoghe commissioni istituite negli altri comparti.

La UIL Scuola pur apprezzando la volontà di sistematizzare l'ordinamento professionale ATA ha ribadito le criticità derivanti dal pregresso blocco decennale della contrattazione e dalla mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali, fondamentali per rendere il lavoro ATA più rispondente alle nuove esigenze.

Ha inoltre fatto presente che trascurando gli elementi di specificità di settore del Personale ATA - che non può essere omologato alle altre figure della pubblica amministrazione -  si giunge a semplificazioni non compatibili con la complessità del lavoro a scuola e non si danno risposte alle numerose istanze sociali che su di essa ricadono.

Con l'ultimo rinnovo contrattuale, la conferma del ruolo della contrattazione di scuola nella definizione degli ambiti e degli orari di servizio del personale ATA e la specificazione della Comunità Educante ripresa anche nel contratto della Dirigenza, il personale trova una nuova dimensione professionale che va resa più evidente con il prossimo rinnovo. Questa dimensione professionale va espressa nel livello contrattuale di scuola che è la sede per definire i criteri ed i compensi per gli incarichi.

Per la UIL Scuola è necessario:

·         Uscire dalla logica delle riforme a costo zero, approntando già dalla prossima legge di bilancio le risorse per intervenire sulla qualificazione dell'organico ATA;

·         Confermare la classificazione in aree professionali;

·         Portare a completamento l'Unità dei servizi;

·         Istituire i posti di area C ed in questo contesto regolare meglio la sostituzione del DSGA ;

·         Ridefinire il profilo dell'assistente tecnico per poterlo estendere ad ogni ordine di scuola;

·         Costituire un'area di assistenza socio sanitaria a supporto delle politiche di inclusione degli alunni disabili non autosufficienti;

·         Giungere a nuovi inquadramenti, a partire da quello dell'infermiere;

·         Riattivare le posizioni economiche per restituire al personale miglioramenti economici fissi e continuativi;

·         Consentire la mobilità contrattuale tra le aree.

Gli incontri proseguiranno nei prossimi giorni.

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Le misure contenute nella Legge di Bilancio intervengono sul reclutamento del personale docente della scuola, introducendo non pochi elementi di novità che tuttavia non sono in grado di garantire un regolare avvio dell'anno scolastico.
Al fine di rimuovere alla radice una serie di criticità altrimenti destinate fatalmente a riproporsi, è indispensabile:

- prevedere una fase transitoria finalizzata all'immissione in ruolo dei docenti già abilitati o con tre anni di servizio
- consentire l'accesso alle procedure concorsuali per più classi di concorso
- garantire l'istituzione di corsi di specializzazione su sostegno per tutti gli ordini di scuola in numero adeguato al fabbisogno


Già quest'anno, ultimate le operazioni di immissione in ruolo, sono rimaste scoperte ben 32.217 cattedre, pari a più della metà del contingente delle immissioni in ruolo 2018/19. A queste vanno poi sommati i 56.564 posti, tra organico di fatto e deroghe di sostegno da attribuire con incarichi al 30 giugno, la cui ritardata attivazione ha avuto ripercussioni molto negative sull'avvio dell'anno scolastico, tanto che ancora a novembre molte classi e molti studenti erano privi dei docenti in cattedra.
Per effetto delle ulteriori cessazioni dal servizio conseguenti all'entrata in vigore del meccanismo di "quota 100" e dei problemi irrisolti in materia di reclutamento, l'anno prossimo la situazione tenderà ad aggravarsi: la scuola vivrà una vera e propria condizione di emergenza, con oltre 150.000 cattedre e oltre 24.000 posti ATA scoperti. Ciò renderà assai difficile garantire il diritto allo studio degli studenti.
Per questi motivi domani, 12 marzo, saremo in piazza insieme a migliaia di lavoratrici e lavoratori precari della scuola.

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CHIESTO INCONTRO AI GRUPPI PARLAMENTARI
L'amministrazione si occupa della gestione ordinaria e dell'applicazione della sentenza del Consiglio di Stato ma i problemi del personale meritano ben altro impegno,  dichiara Pino Turi, Segretario generale della UIL scuola Rua.
La UIL scuola, prende atto dell'operato del Miur ma ritiene che vada tenuto separato l'aspetto tecnico da quello politico.


Per Turi il problema va risolto con immediatezza. Vanno trovate le soluzioni politiche in tempi brevi.
I tempi della politica non coincidono con quelli della scuola che da settembre deve poter funzionare.
C'è un Parlamento rinnovato, ci sono le Commissioni, c'è la Commissione speciale, affrontino e risolvano il problema, serve una risposta veloce che trovi soluzioni per il personale interessato e consenta un corretto avvio dell'anno scolastico.


Non serve un provvedimento uguale per tutti, il problema, sempre secondo Turi, dovrà essere affrontato in modo articolato perché le situazioni sono diverse sul territorio: dove non ci sono contro interessati si può infatti intervenire subito, mantenendo in servizio i docenti interessati senza adottare nessun provvedimento di licenziamento.
La UIL scuola, conclude Turi, al fine di salvaguardare i diritti di questo personale e di poter individuare possibili soluzioni, ha insieme con gli altri sindacati firmatari del contratto, chiesto un incontro urgente ai gruppi parlamentari di Camera e Senato.
La politica è chiamata al senso di responsabilità a cui è deputatata.

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Lunedì, 23 Aprile 2018 10:15

Rinnovato il contratto nazionale della scuola

Flc Cgil -Cisl Scuola Fsur - Uil Scuola Rua  --- Finalmente, dopo 8 anni, il contratto nazionale ritorna ad essere centrale nella regolamentazione delle relazioni sindacali e dei rapporti di lavoro. Vengono superati gli aspetti più invasivi e deleteri della "legge Brunetta" e della legge 107. Attraverso la contrattazione nei luoghi di lavoro sarà stabilito l'utilizzo di tutte le risorse del salario accessorio, ivi comprese le risorse destinate alla valorizzazione professionale come ad esempio il bonus, riconoscendo così pienamente la disciplina per via negoziale del rapporto di lavoro nei suoi aspetti retributivi.Questo contratto riporta alla normalità modi e tempi delle relazioni sindacali; ora si dovrà dar seguito, in tempi brevi, alle sequenze contrattuali sui problemi rimasti aperti riguardanti l'ordinamento professionale, i sistemi di classificazione professionale, le carriere, i profili Ata, le sanzioni disciplinari dei docenti.

Ma soprattutto andrà avviata a breve la trattativa del nuovo Contratto 2019-21 per il quale la FLC CGIL, Cisl FSUR e Uil Scuola Rua chiederanno da subito al futuro governo di stanziare le risorse necessarie a partire dalla prossima legge di bilancio.

Questo contratto rappresenta un passo importante, fondamentale, per ridare certezze e dignità a più di un milione di lavoratrici e lavoratori che operano nelle scuole, nelle università, negli enti di ricerca e nell'AFAM che, al pari degli altri lavoratori pubblici, sono stati ingiustamente penalizzati in questi anni.

Si consegna alle Rappresentanze Sindacali Unitarie, le cui elezioni si stanno svolgendo proprio in queste ore, l'opportunità di un forte protagonismo nella contrattazione.

Adesso le amministrazioni procedano subito alla liquidazione degli arretrati e all'adeguamento degli stipendi attesi da oltre 1,2 milione di lavoratori.

Noi proseguiremo la nostra azione puntando sul protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori e sulle RSU che coinvolgeremo in ogni passaggio dell'attuazione delle sequenze contrattuali e sulla piattaforma del CCNL 2019-2021.

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Da domani si vota per le elezioni RSU dobbiamo, tutti Noi, superare lo scoramento diffuso e  recuperare questo forte arretramento sia in termini di diritti sia in termini di qualità del loro lavoro.

Si vota per difendere e migliorare un modello di lavoro Il futuro della scuola come del mondo del lavoro passa anche per questa rinnovata sensibilità, se si vuole dare veramente fiato e spazio ad un rinnovato modo di fare sindacato, vincendo i preconcetti di chi pensa che il sindacato sia "vecchio" e non più necessario.

Anche perché come dico sempre nelle assemblee e negli incontri:

" che se ne dica il sindacato rimane ultimo baluardo per la difesa dei lavoratori, visto che la politica non ci difende più "

Vi ringrazio anticipatamente per la VS attenzione nel votare i nostri candidati UIL Scuola, la dove sono riuscito a presentare le liste. Purtroppo in molte scuole per ragioni di tempo e per il distacco sindacale rinunciato da me, non ho presentato liste.

 

Giovanni Guglielmi, Segretario UIL Scuola Alessandria

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Anche secondo il leader della Uil Scuola, Pino Turi, "i fatti di cronaca sono effetto della politica sbagliata. Serve un'inversione di tendenza. Quando si trasforma la scuola della Costituzione in un servizio a domanda individualizzata, basato su un modello aziendalista, e i clienti del servizio ritengono di avere un diritto, se non sono soddisfatti, reagiscono anche in questo modo".
"Gli episodi gravi di insegnanti aggrediti da studenti e genitori, sono segno di un modello di scuola che non risponde più alla sua funzione essenziale. I genitori non sono clienti da accontentare", continua Turi.

"La deriva è iniziata quando sono stati ignorati i valori fondanti dei decreti delegati degli anni '70. A partire dagli anni '90 in poi si è cercata una connotazione diversa per la scuola. Ora bisogna ridarle dignità. E non si tratta solo di dare dei soldi ai nostri insegnanti.  I soldi sono importanti – aggiunge – ma pensare che siano l'unico obiettivo è un errore. Ridurre la funzione insegnante a prodotto da erogare sul mercato è cosa alla quale non intendiamo né pensare, né rassegnarci. Siamo fortemente contrari al modello proposto dalle logiche neo liberiste".

Secondo il sindacalista, "nell'età evolutiva il bambino vede nella maestra la figura di cui fidarsi. Se la figura viene screditata dalla scuola e dalla società quel bambino avrà poi delle difficoltà da adulto.
Serve un rapporto più forte tra scuola e famiglia, ci vuole consenso e fiducia nei confronti della scuola.
E invece in questa fase la scuola è stata trasformata in un'agenzia con una finalizzazione: trovare il lavoro agli studenti".

"La scuola statale ha una funzione molto più ampia – quella richiamata dalla Costituzione che le affida il ruolo di garanzia dei diritti universali, non quello di soddisfare esigenze immediate o lobby interessate. Ha la funzione di garantire un insegnamento libero, portare ad un pensiero critico", conclude il sindacalista.

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Giovedì, 22 Marzo 2018 09:27

Mobilità scuola: firmato il contratto

Alla firma del Ministro l'ordinanza: nessun blocco triennale
Il termine  per la presentazione delle domande:

Personale docente: dal 3 al  26 aprile Personale educativo: dal 3  al 28 maggio Personale ATA: dal 23 aprile al 14 maggio

Dopo la sigla dell'ipotesi di contratto integrativo di fine dicembre, questa mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e, per il Miur, il Direttore generale M. Novelli, hanno stipulato, rendendolo definitivo, il contratto sulla mobilità per l'anno scolastico 2018/19.

Si tratta di una proroga del contratto dello scorso anno per cui le regole sono le stesse ed avranno validità per l'anno scolastico 2018/19.

L'Ordinanza Ministeriale è, alla firma del Ministro e dovrebbe essere emanata nei prossimi giorni.

Il contratto stipulato oggi, essendo identico a quello precedente non prevede alcun blocco.

Questa mattina su alcuni siti specializzati è apparsa la notizia (chiaramente falsa) che con questa domanda di mobilità, nel caso si ottenga la titolarità di scuola sulla base di domanda volontaria, il personale docente correrebbe il rischio di restare bloccato per tre anni. Nulla di più sbagliato.

Le eventuali nuove regole saranno oggetto di apposito contratto decentrato per regolamentare la mobilità per il prossimo triennio 2019-2022 e la validità dei singoli movimenti annuali a partire dall'anno scolastico 1019/2020.

Infatti,  il Contratto Collettivo Nazionale  di Lavoro sottoscritto il 9 febbraio 2018, dispiegherà le sue potenzialità dal momento della stipula e comunque per la mobilità ci vorrà un apposito nuovo Contratto Integrativo nazionale che definirà regole in funzione e in coerenza  con il CCNL che garantisce continuità didattica per gli alunni, nel caso il docente a domanda è assegnato su una scuola da lui scelta  e la possibilità di movimenti annuali per  docenti ed ATA che vorranno fare scelte di natura territoriale e non di singola scuola. Comunque,  se ne parlerà il prossimo anno .

Pertanto, il personale docente che nella mobilità verrà soddisfatto in una delle 5 preferenze di scuola esprimibili potrà presentare domanda e muoversi liberamente anche nella procedura di mobilità del prossimo anno scolastico.

Rimane quindi confermata la scelta delle scuole il cui ottenimento non pregiudica il trasferimento per l'anno scolastico 2019/20.

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Articolo di Paolo Pizzo

Quale differenza c'è tra sospensione attività e chiusura? E se non si raggiungono i 200 giorni di lezione? Gli insegnanti devono recuperare i giorni di chiusura?

I poteri di sospensione delle attività o di chiusura delle scuole e, conseguentemente, di sospensione del servizio pubblico scolastico, sono unicamente dei prefetti che sono i rappresentanti territoriali del governo e dei sindaci, i quali possono emettere provvedimenti in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica e di pericolo per l'ordine, la sicurezza o l'incolumità pubblica.

1. LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ

T ale provvedimento è causato da eventi di straordinarietà ed è paragonabile alla sospensione delle attività che avviene nel periodo delle vacanze di Natale o Pasqua, per cui la scuola rimane aperta e vengono svolti tutti servizi tranne le lezioni. In questo caso solo il personale ATA deve recarsi a scuola (non lo devono fare allievi e docenti).

I docenti non devono recarsi a scuola perché è sospeso l'obbligo della lezione, a meno che in quei giorni non ci siano delle attività previste dal piano annuale (collegi docenti, consigli di classe ecc.). Ovviamente anche tali attività, se il Dirigente lo ritiene opportuno, potranno essere rimandate e recuperate in altri giorni, previo preavviso per tutti i docenti coinvolti.

Se il personale ATA è impossibilitato a raggiungere la sede dovrà "giustificare" l'assenza ricorrendo ai permessi previsti dal Contratto (permessi retribuiti o ferie).

2. LA CHIUSURA DELLA SCUOLA

Può essere disposta per gravi eventi o eventi particolari ( nevicate, alluvioni, disinfestazioni, elezioni politiche ecc .) o anche solo per interventi di manutenzione straordinaria che precludono al personale e agli allievi l'accesso ai locali, in questo caso il provvedimento di chiusura interessa tutta la comunità scolastica .

Le assenze così determinate, comprese quelle del personale ATA, sono pienamente legittimate e non devono essere "giustificate" e nemmeno essere oggetto di decurtazione economica o di recupero .

Essendo il rapporto di lavoro del personale della scuola di natura civilistica e obbligazionaria tra le parti che lo sottoscrivono, il principio giuridico di riferimento è l'art. 1256 del Codice civile, che recita:

"L'obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore (nel nostro caso dipendente della scuola), la prestazione diventa impossibile. Se l'impossibilità è solo temporanea, il debitore, finché essa perdura, non è responsabile del ritardo dell'adempimento".

I giorni di chiusura per causa di forza maggiore devono quindi essere assimilati a servizio effettivamente e regolarmente prestato , in quanto il dipendente non può prestare la propria attività per cause esterne, predisposte da Sindaci o Prefetti, e tale chiusura a nostro avviso dev'essere "utile" a qualunque titolo: 180 giorni per l'anno di prova, proroga/conferma di una supplenza ecc.

Al riguardo si vuole anche ricordare una posizione del MIUR relativa alla decorrenza giuridica ed economica dei contratti a tempo determinato per l'anno scolastico 2002/03.

La Circolare Ministeriale n. 95/2002, a proposito della coincidenza con la domenica del 1°settembre recita: "...la circostanza poi che tale data coincida con la domenica, e quindi con la chiusura delle scuole e con la materiale impossibilità per il personale di assumere servizio, configura una causa di forza maggiore che non si ritiene possa incidere sulle posizioni giuridiche soggettive, previdenziali ed assistenziali, né sul diritto all' intera retribuzione mensile".

3. SOLO SE LE ATTIVITÀ NON SONO SOSPESE E QUINDI SI SVOLGE REGOLARMENTE LEZIONE QUANTO DETTO SOPRA DECADE

Es. Ci sono state delle forti nevicate ma nonostante questo non sono intervenuti dei provvedimenti  di sospensione delle attività o di chiusura della scuola.

In questo caso il docente impossibilitato a raggiungere la sede di servizio dovrà fruire dei congedi previsti dal Contratto: se è assunto a tempo indeterminato può fruire di 3 giorni di permesso retribuito per motivi personali e di 6 giorni di ferie alle stesse condizioni; se assunto a tempo determinato può fruire di 6 giorni di ferie e 6 di permesso non retribuito per motivi personali.

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Il concorso, riservato ai docenti abilitati all'insegnamento e/o specializzati sul sostegno, è stato ormai avviato con i candidati alle prese con la presentazione della domanda di partecipazione, possibile sino al 22 marzo 2018.

Vediamo le modalità di presentazione della domanda in caso di candidati abilitati in più classi di concorso afferenti ad un unico ambito disciplinare.

CANDITATI ABILITATI IN CLASSI DI CONCORSO RIENTRANTI IN UN AMBITO DISCIPLINARE

I candidati abilitati per più classi di concorso, afferenti ad un unico ambito disciplinare, possono partecipare al concorso per tutte le classi dell'ambito o per una sola classe del medesimo.

COMPILAZIONE DELLA DOMANDA

In fase di compilazione della domanda si indicano soltanto le classi di concorso e non gli ambiti.

Pertanto, chi è abilitato, ad esempio, nelle classi di concorso dell'ambito disciplinare AD04, comprendente le classi A-12 "Discipline linguistico-letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado"e A22 "Italiano, Storia/Cittadinanza e Geografia nella scuola secondaria di I grado", può presentare domanda soltanto per la A-12, soltanto per la A22 oppure per tutte e due le classi di concorso.

AMBITI DISCIPLINARI VERTICALI

Gli ambiti disciplinari sono stati definiti con il DM n. 93/2016, successivo al DPR n. 19/2016, recante il nuovo regolamento sulle classi di concorso (successivamente integrato dal DM n. 259/2017).

Questi gli ambiti disciplinari verticali:

faq:   Concorso docenti abilitati: come si pagano i 5 euro per classe di concorso, uno o più bonifici?

COSA DICE IL BANDO

Art. 4 comma 7. Per la partecipazione alla procedura concorsuale e' dovuto, ai sensi dell'art. 1 comma 111 della legge n. 107/2015, il pagamento di un diritto di segreteria pari ad euro 5,00 per ciascuna classe di concorso/posto di sostegno per cui si concorre.

Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario  non con bonifico on line sul conto intestato a: sezione di tesoreria 348 Roma succursale, IBAN: IT 79B 01000 03245 348 0 13 2407 01 Causale: «regione – classe di concorso/ posto di sostegno – nome e cognome – codice fiscale del candidato» e dichiarato al momento della presentazione della domanda tramite il sistema POLIS. " Il bando

DIFFERENZE RISPETTO AL 2016

Non è sfuggito ai docenti partecipanti che la dicitura è diversa rispetto a quella del concorso 2016. In quell'occasione infatti la tassa era di 10 euro, e nelle FAQ il Ministero aveva specificato

"R: Il pagamento deve essere effettuato, distintamente per ogni procedura a cui si partecipa. Quindi, se si partecipa per più classi di concorso, il pagamento (ed il versamento) deve essere effettuato per ciascuna classe di concorso per la quale si concorre. Fa eccezione, per la scuola secondaria, la partecipazione ad  una classe di concorso ricompresa in un ambito verticale. In questo caso, è previsto il pagamento di un solo diritto di segreteria per l'intero ambito disciplinare. Gli ambiti disciplinari verticali sono: AD01; AD02; AD03; AD04 e AD05. "

BONIFICO BANCARIO O POSTALE

Il bando afferma " deve essere effettuato esclusivamente tramite bonifico bancario" non con bonifico on line

UNO O PIU' BONIFICI?

Secondo il bando, la causale deve essee distinta per classe di concorso

ulteriori   INDICAZIONI

"Per ogni classe di concorso, ordine di scuola per il sostegno è necessario effettuare un versamento distinto."

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