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Il Comitato regionale Inps del Piemonte ha preso in esame la richiesta del Comitato Opzione Donna proposto da varie realtà anche a livello locale in merito al pensionamento delle donne.

Il Comitato Opzione Donna aveva già avviato, nell'Ottobre 2014, una diffida formale all'Inps per ottenere lo stralcio delle Circolari sopra citate, preludio per un eventuale ricorso collettivo contro l'istituto. A tal riguardo l'istituto, si è cautelato precisando che le domande di pensione presentate dalle lavoratrici che maturano i requisiti anagrafici e contributivi nel corso del 2015, la cui decorrenza pertanto si colloca successivamente al 31.12.2015, non devono essere respinte bensì tenute in evidenza in attesa che si decida circa lo stralcio o meno delle Circolari sopra citate

Il allegato il documento dell'Inps regionale sull'argomento.

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La sentenza della Corte ha reso giustizia a milioni di pensionati.

Dalla sua applicazione un contributo alla crescita e alla ripresa dei consumi: dichiarazione del Segretario Confederale UIL Domenico Proietti

Con l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale una pensione che nel 2011 era di 1500 euro lordi, appena superiore alle 3 volte il minimo, avrà una rivalutazione di circa 85 euro al mese e 2.540 euro circa come rimborso per i due anni di blocco 2012 e 2013 e per gli effetti che questi hanno avuto sul 2014.

Il Governo applichi subito la sentenza a tutti i pensionati ristabilendo equità e giustizia.

L'applicazione della sentenza dando più disponibilità di reddito a milioni di pensionati è anche un contributo importante alla ripresa dei consumi interni e quindi un sostegno alla ripresa della crescita e delle attività produttive con beneficio per l'occupazione.

Analisi ed Elaborazioni del Servizio Politiche Previdenziali UIL

Lo studio prende in esame l'importo dell'assegno mensile lordo per diverse fasce di reddito da pensione. L'analisi che abbiamo svolto riguarda gli effetti che i blocchi dell'indicizzazione hanno prodotto su queste. Nella tabella 1 mostriamo l'andamento delle pensioni dal 2011 ad oggi applicando la legislazione vigente, quindi applicando sia il blocco Fornero, sia quello previsto dal Governo Letta con la Legge di Stabilità 2014.

Dall'esame di questi dati si evidenzia come le pensioni superiori a 3 volte il minimo ma inferiori alle 4 volte (negli esempi quelle da 1.500 euro e da 1800 euro), nel 2011 abbiano subìto un adeguamento minimo se confrontate con il dato del 2015, rispettivamente meno di 20 euro lorde mensili per quelle da 1.500 euro e meno di 25 euro lorde mensili per quelle da 1.800 euro...

In allegto il documento completo in versione scaricabile

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Nota Uil sulla Dis-Coll

Con la circolare n. 83 del 27 aprile, l'Inps ha diramato le istruzioni e la prassi amministrativa relativa alla nuova prestazione per disoccupazione, introdotta con il Dlgs n. 22 del 4 marzo 2015, in favore dei lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa sia ordinaria che a progetto e denominata Dis-Coll.

Come ricorderete il Dlgs 22/2015 introduce e riforma tre differenti tipologie di prestazione in caso di disoccupazione: la Naspi, la Dis-Coll e l'Asdi.

Fermo restando che siamo in attesa che venga emanata anche la circolare che dovrà disciplinare la Naspi, la cui entrata in vigore è comunque prevista a partire dal prossimo 1° di maggio, l'Inps con la circolare 83/2015 entra nel merito della Dis-Coll che invece viene istituita, in via sperimentale, a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 31 dicembre dello stesso anno.

La circolare arriva pertanto con un notevole ritardo sia sotto il profilo interpretativo e procedurale ma soprattutto in assenza della piattaforma telematica necessaria per la presentazione delle domande che, almeno fino al prossimo 11 di maggio, potranno essere presentate in forma cartacea e tramite posta elettronica certificata, attraverso una modulistica reperibile sul sito dell'Inps e che, a mero titolo di esempio, trovate tra i documenti allegati.

Inoltre, per gestire le eventuali cessazioni intervenute a partire dal 1° gennaio fino ad oggi, la circolare ridefinisce, solo per questi specifici casi, il termine di presentazione delle domande che, pur rimanendo fissato in 68 giorni, inizierà a decorrere dalla data di pubblicazione della circolare stessa.

Infine a completamento di un quadro sicuramente complesso va aggiunto che la circolare dovrà regolare anche le domande riferite a collaboratori che a partire dal 1° gennaio 2015 hanno avuto un periodo di disoccupazione seguito da una eventuale nuova occupazione nel periodo intercorrente tra il 1° di gennaio e la data di emanazione della circolare stessa.

A queste difficoltà meramente amministrative si aggiunge una interpretazione della norma in materia di calcolo della misura e della durata della prestazione che ne stravolge completamente gli indirizzi.

Infatti, a seguito di una indirizzo interpretativo fornito all'Inps dal Ministero del Lavoro, i parametri di riferimento per il calcolo della indennità e della sua durata, che nel Decreto Legislativo sono in maniera inequivocabile i "mesi di contribuzione o frazioni di essi" diventano nella circolare Inps i "mesi o le frazioni di mese di durata del rapporto di collaborazione". Rimangono invece inalterati i  requisiti  necessari per avere diritto alla prestazione che continuano a fare riferimento alla contribuzione versata.

Ci troviamo, quindi, in presenza di uno stravolgimento della norma di legge operata attraverso una semplice circolare attuativa e che potrà essere oggetto di eventuali contestazioni in virtù del fatto che non sempre il criterio di calcolo, che sarà adottato dall'Inps, sarà più vantaggioso per i collaboratori rispetto a quello letteralmente previsto dal Dlgs 22/2015.

Nel rimandare ad una attenta lettura della circolare vi riassumiamo, di seguito, i tratti essenziali della nuova prestazione che sostituisce la vecchia "una tantum" per i collaboratori a progetto introdotta dalla Legge 92/2012.

Destinatari

Rispetto alla previgente normativa i destinatari sono tutti i collaboratori coordinati e continuativi e non solo quelli c.d. "a progetto". Viene inoltre meno il requisito della "mono committenza"  e rimane invece la iscrizione in via esclusiva alla gestione separata presso l'Inps. Sono pertanto esclusi tutti coloro che hanno altre posizioni assicurative e gli amministratori di società, i componenti dei collegi sindacali, i pensionati ed i titolari di partita Iva.

Requisiti

I collaboratori, per avere diritto alla Dis-Coll  dovranno soddisfare congiuntamente i seguenti requisiti:

Siano al momento della domanda di prestazione in stato di disoccupazione, come definito dal Dlgs 181/2000 e accompagnato dalla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) che potrà essere rilasciata direttamente all'Inps all'atto di presentazione della domanda di Dis-Coll.

Possano far valere almeno tre mesi di contribuzione "effettivamente versata" (per le collaborazioni non vige il principio dell'automaticità delle prestazioni) alla Gestione Separata presso l'Inps,  nel periodo che va dal 1° gennaio dell'anno solare precedente la cessazione dal lavoro alla data di cessazione stessa.

Esempio: contratto di collaborazione cessato in data 31 marzo 2015; il periodo di osservazione per la "ricerca" del requisito contributivo va dal 1° gennaio 2014 (anno solare precedente la data di cessazione del rapporto di collaborazione) al 31 marzo 2015 (data di cessazione del rapporto di collaborazione).

Possano far valere, nell'anno solare in cui si verifica la cessazione dal lavoro, almeno un mese di contribuzione, ovvero un rapporto di collaborazione della durata di almeno un mese  e che abbia dato luogo ad una retribuzione almeno pari alla metà della retribuzione necessaria alla copertura di un mese di contribuzione.

Esempio: posto che il minimale retributivo annuo per il 2015 è pari ad € 15.548,00, il compenso minimo mensile deve essere pari ad € 1.295,66  (15.548/12) per fare valere una mensilità di contribuzione. Il requisito sarà anche soddisfatto nel caso in cui il rapporto di collaborazione, di durata pari almeno ad un mese, abbia dato luogo ad un reddito almeno pari ad € 647,83 (compenso minimo mensile 1.295,66/2).

Gli esempi riportati sono quelli che opportunamente l'Inps ha riportato nella circolare e permettono di inquadrare con chiarezza che la copertura contributiva non è legata alla durata del rapporto ma alla retribuzione percepita che dà poi diritto, in relazione ai minimali, alle corrispondenti mensilità di contribuzione.

 

Circolare INPS

Con la emanazione del Dlgs n° 22 del 4 marzo 2015 il sistema di tutele in caso di disoccupazione involontaria è stato profondamente riformato attraverso l'introduzione di tre differenti tipologie di prestazioni: la Naspi, la Dis-Coll e l'Asdi.

Nelle more della definizione della prassi amministrativa della principale tra le tre prestazioni, la Naspi, la cui entrata in vigore è prevista a partire dal prossimo 1° di maggio, l'Inps, con la circolare      n° 83 del 27 aprile u.s., ha diramato le istruzioni operative per la nuova prestazione di disoccupazione destinata ai lavoratori e alle lavoratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa sia ordinaria che a progetto, istituita in via sperimentale a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 31 dicembre dello stesso anno.

La circolare arriva quindi con un notevole ritardo, ma soprattutto in assenza della piattaforma telematica necessaria per la presentazione delle domande, le quali, almeno fino al prossimo 11 di maggio, potranno essere presentate in forma cartacea e attraverso posta elettronica certificata, modalità che era stata opportunamente anticipata da una campagna di presentazione di tali domande da parte della Uiltemp in stretto coordinamento con l'Ital.

Sarà quindi necessario, sulla base delle indicazioni contenute nella circolare, gestire una articolata fase transitoria che per la sua complessità è consigliabile che venga realizzata con forte raccordo con gli operatori del nostro Istituto di Patronato.

A queste difficoltà operative si aggiunge una  interpretazione della norma in materia di calcolo della misura e della durata della prestazione che ne stravolge completamente i criteri.

Pe queste ragioni oltre alla circolare vi alleghiamo una nota di lettura che speriamo possa esservi di aiuto.

Circolare UIL in allegato

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I fatti accaduti a Milano sono gravissimi e inquietanti. Bisogna isolare i violenti che vanno condannati senza "se" e senza "ma": siamo vicini ai cittadini milanesi e a tutti coloro che hanno subito le conseguenze di questi atti scellerati.La Uil, inoltre, esprime piena solidarietà alle forze dell'ordine: ancora una volta, nell'esercizio del loro dovere, questi lavoratori hanno messo a rischio la propria incolumità personale e hanno gestito una situazione esplosiva, con intelligenza e freddezza.

Roma, 2 maggio 2015

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Le OO.SS stanno organizzando, in vista della sciopero unitario della scuola che si terrà a Roma il 5 maggio, la trasferta a Roma per portare alla manifestazione un gran numero di lavoratori della scuola di Alessandria.

Per organizzare al meglio la logistica e il trasferimento, tutti gli interessati sono pregati di dare la propria adesione entro mercoledì 29 aprile.

Ciscuno può contattare il proprio sindacato, nella persona del suo referente, per lasciare recapiti e nominativi.

Per adesioni gli iscritti UIL SCUOLA possono contattare il SEgretario territoriale Giovanni Guglielmi al seguente numero: 328 0098213

 

 

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COMUNICATO STAMPA

2° rapporto 2015 sulla cassa integrazione in Piemonte (confronto tra primo trimestre 2015 e primo trimestre 2014)

PRIMO TRIMESTRE: CASSA INTEGRAZIONE IN CALO DEL  17% IN PIEMONTE E DEL 42,2% IN ITALIA

In Italia, nel primo trimestre del 2015, sono state autorizzate 170.307.681 ore di cassa integrazione con un calo del 42,2% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Nella nostra regione, nel primo trimestre, la richiesta è stata di 28.850.566 ore, in diminuzione del 17,0%, rispetto all'analogo periodo del 2014 (-15,5 ordinaria, -12,6 straordinaria, -46,3 deroga).

DATI PROVINCIALI

L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto trimestrale con il 2014, è stato il seguente: Asti +20,0%, Alessandria -8,9%, Torino -15,7%, Novara -17,4%, Verbania -23,3%, Vercelli -27,7%, Biella -29,0%, Cuneo -30,4%

Con 15.331.281 ore richieste nel primo trimestre, Torino si conferma, provincia più cassaintegrata d'Italia, seguita da Milano (9.976.859), Brescia (9.323.211), Varese (7.958.871) e Roma (7.937.777).

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi è stata la seguente: Industria -9,4%, Edilizia -31,4%, Artigianato -17,7%, Commercio -57,0%, Settori vari +41,8%, per un totale di -17,0%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

"I dati relativi alle ore di cassa integrazione del primo trimestre dell'anno mostrano segnali positivi, che risentono, però, del crollo delle richieste di cassa in deroga dovute alle restrizioni per la concessione e alle traversie legate al finanziamento di questo importante ammortizzatore, che ha tutelato nel corso della crisi decine di migliaia di posti di lavoro. A testimoniare le difficoltà esistenti sul percorso della crescita ci sono i numeri della disoccupazione generale e, in particolare, di quella giovanile, che ha raggiunto nella nostra regione percentuali simili a quelle del mezzogiorno d'Italia. Gli stessi dati diffusi ieri da Unioncamere, evidenziando un saldo ancora negativo del primo trimestre 2015 tra nascite e cessazioni di imprese in Piemonte

(-2.767), indicano che la strada della ripresa è ancora lunga".

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Inallegato una simulazione elaborata dalla UIL sugli effetti dell'introduzione dal 1° maggio della NASPI.

La simulazione riguarda i lavoratori e le lavoratrici stagionali e coloro che hanno rapporti di lavoro più continui (104 o 208 settimane contributive), anche in base all'età.

Documento in allegato.

 

 

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Martedì, 28 Aprile 2015 12:07

Naspi tra luci ed ombre

AMMORTIZZATORI SOCIALI

NASPI: LUCE E OMBRE

PENALIZZATI LAVORATORI E LAVORATRICI STAGIONALI

CON UN REDDITO NETTO MENSILE DI 1.300 EURO SI VIENE PENALIZZATI ANCHE DAL PUNTO DI VISTA PREVIDENZIALE

Dal 1° maggio con l'introduzione della NASPI 355 mila lavoratori e lavoratrici stagionali rischiano di rimetterci da 29 euro a 2.925 euro, rispetto alla vecchia indennità di disoccupazione (ASPI).

Infatti, chi prima svolgeva un lavoro stagionale di 6 mesi, spiega Guglielmo Loy - Segretario Confederale UIL - aveva diritto all'ASPI per altri 6 mesi e, con uno stipendio lordo di 1.300 euro mensili, avrebbe preso di sussidio 5.850 euro.

Ora, invece, con le nuove regole (si può usufruire del sussidio per un periodo di tempo pari alla metà dei mesi lavorati) queste persone prenderanno il sussidio soltanto per 3 mesi, per un totale di 2.925 euro (la metà di quanto avrebbero percepito con l'ASPI).

Se il lavoro stagionale è di 8 mesi l'anno, la penalizzazione è di 29 euro; mentre se la chiamata è di 3 mesi, rispetto alla mini ASPI, con la NASPI il conto è "pari".

Ciò emerge da una simulazione del Servizio Politiche Territoriali e del lavoro della Uil, che ha calcolato gli effetti della nuova NASPI su 4 ipotesi: il lavoro stagionale, il lavoro continuo svolto da coloro che hanno un'età sotto i 50 anni, tra i 50 e i 55 anni e sopra i 55 anni.

I più penalizzati sono i lavoratori stagionali e i lavoratori sopra i 55 anni che perdono il posto di lavoro dopo 2 anni.

Infatti, chi perde il posto di lavoro e ha meno di 50 anni (considerando anche il calo del 3% dopo il terzo mese nel calcolo del sussidio) con 2 anni di lavoro, percepirà il sussidio per 12 mesi per un totale di 10.484 euro (più 1.318 euro rispetto all'ASPI); se, invece, si perde il posto di lavoro dopo 4 anni o più, si percepirà la NASPI per un massimo di 24 mesi per un totale di 17.816 euro (più 8.650 euro rispetto all'ASPI).

Se, invece il lavoratore ha più di 55 anni, in caso di perdita di lavoro dopo 2 anni, riceverà la NASPI per 12 mesi per un totale di 10.484 euro a fronte dei 16 mesi di ASPI per un totale di 13.644 euro (ci rimetterà 3.160 euro); se, invece, perde il lavoro dopo 4 anni riceverà di NASPI (24 mesi), 17.816 euro a fronte dei 13.644 euro dell'ASPI con un beneficio di 4.172 euro.

Il nuovo strumento risulta ancor più penalizzante, ricorda Loy, per quelle centinaia di migliaia di persone che potevano essere protette dalla "indennità di mobilità", che invece, terminerà alla fine del 2016 e che la NASPI potrà bilanciare solo in parte.

Infine, commenta Guglielmo Loy, con la NASPI viene introdotto un tetto alla contribuzione figurativa (1.820 euro lordi mensili imponibile previdenziale) che corrisponde a uno stipendio netto di 1.300 euro mensili.

Il risultato è una nuova penalizzazione sui futuri importi pensionistici.

Decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che lavorano stagionalmente in importanti settori produttivi ed economici, turismo e alimentare in primis, saranno le prime vittime delle innovazioni del governo in tema di lavoro e ammortizzatori sociali.

Sono settori, con fortissima presenza femminile, che svolgono attività funzionali a produrre una parte importante del PIL in aree all'avanguardia in termini di produzione della ricchezza nazionale.

Se a questo danno si aggiunge la progressiva diminuzione di altri strumenti di protezione sociale (come la cassa integrazione in deroga) emerge con chiarezza che siamo lontani dall'annunciata volontà del Governo di allargare le tutele ai lavoratori e alle lavoratrici più deboli del paese.

Anche per questo il Governo, conclude Loy, deve riflettere sugli errori fatti e modificare in fretta una norma ingiusta e sbagliata.

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 È indispensabile, nel nostro Paese, una concreta e generale iniziativa nei confronti del dissesto idrogeologico che ogni anno registra ricorrenti fenomeni tragici con costi eccezionali, non solo dal punto di vista economico (3,5 mld all'anno), ma anche purtroppo in termini di sacrifici delle popolazioni e di vite umane (5.500 vittime dal 1950).Occorre, su questo piano, abbandonare la logica dell'emergenza e impostare un Piano straordinario che identifichi le priorità e coinvolga tutte le Regioni italiane attraverso specifici Accordi di Programma.

Positivo, quindi, che questa esigenza sia stata fatta propria dal Governo, ma vi è la necessità che il mondo del lavoro sia coinvolto in questa iniziativa per garantire la migliore e celere gestione di tutte le fasi di lavoro, da quelle procedurali amministrative a quelle direttamente esecutive per la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio.

L'Accordo Quadro che viene oggi sottoscritto costituisce uno strumento importante che riconosce il ruolo del lavoro e dei lavoratori nella decisiva fase di prevenzione e di contrasto al dissesto idrogeologico.

L'informazione sulla programmazione delle opere, sul loro stato di realizzazione nelle diverse fasi, potrà consentire il coinvolgimento dei diversi territori e delle diverse categorie per rendere più concreta la difesa del territorio.

Si apre una fase positiva di collaborazione tra le realtà pubbliche, Stato e Regioni e il Sindacato per affrontare una delle criticità più rilevanti del nostro Paese.

Roma, 21 aprile 2015

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Giovedì, 23 Aprile 2015 10:40

Social Card

Per i cittadini che ne fanno domanda e che hanno i requisiti di legge è disponibile una social card utilizzabile per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria e il pagamento delle bollette della luce e del gas.


La social card vale € 40 al mese e viene caricata ogni due mesi con € 80 (€ 40 x 2 = € 80) sulla base degli stanziamenti disponibili.
Con la Carta si possono anche avere sconti nei negozi convenzionati che sostengono il programma Carta Acquisti e si potrà accedere direttamente alla tariffa elettrica agevolata.


La social card viene concessa agli anziani di età superiore o uguale ai 65 anni o ai bambini di età inferiore ai tre anni (in questo caso il Titolare della Carta è il genitore) che siano in possesso di particolari requisiti, tra cui una attestazione ISEE, in corso di validità, inferiore a € 6.795,38.

Per gli altri requisiti consulta il sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze:

http://www.mef.gov.it/.../anz.../carta-pensionati-requisiti.html

http://www.mef.gov.it/carta_.../.../carta-bambini-requisiti.html

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