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Quest'anno la giornata dell'8 marzo arriva in uno dei momenti più bui della storia degli ultimi anni per l'occupazione femminile. La pandemia ha creato una voragine che ha riportato indietro le lancette dell'orologio, ha spinto le donne a dover scegliere tra lavoro e famiglia e questo nel 2021 è inaccettabile in  una società che si definisce civile e democratica.

La situazione peggiora ulteriormente quando a dover fare questa scelta sono donne vittime di violenza che  perdendo la loro autonomia economica finiscono con il dipendere dal maltrattante. Oggi quando si parla di  donne il pensiero corre veloce ai femminicidi, alle vittime di violenza ed è proprio così che i lavoratori e le  lavoratrici della Cerutti di Casale Monferrato, in occasione del loro presidio permanente, renderanno  omaggio alle donne nella giornata internazionale dei diritti della donna. Sono proprio loro a dire che non è  più accettabile oggi sapere che una donna su tre è vittima di violenza, per non continuare a vedere solo le  donne scendere in piazza per combattere questa piaga, lunedì gli uomini della Cerutti faranno la propria  parte.

Il Coordinamento Donne CGIL e il Coordinamento Pari Opportunità e Diritti UIL di Alessandria saranno  presenti nella giornata di lunedì 8 marzo alle ore 10.30 davanti alla fabbrica in segno di solidarietà per i  lavoratori e le lavoratrici di uno stabilimento storico in uno dei periodi di massima difficoltà ed incertezza,  appoggiando anche il lavoro dei colleghi di categoria FIOM CGIL e UILM che in questi giorni stanno faticosamente portando avanti la trattiva per cercare di salvaguardare i posti di lavoro.

CGIL E UIL

Com'è cambiato il mondo del lavoro nell'anno della pandemia mondiale?

Il 2020 e l'avvento improvviso del Covid - 19 che ha colpito la popolazione a livello mondiale ci ha fatto capire, fin dalle prime settimane, che anche le modalità di svolgimento di molte professioni non potevano più essere le stesse adottate fino a quel momento.

La stessa postazione di lavoro con la scrivania in ufficio, magari in una stanza accanto ad altri colleghi, non era più pensabile. Per ragioni di sicurezza, necessità di limitare i contatti e rispetto delle distanze il lavoro individuale e di squadra non poteva più svolgersi in condivisione di persona. In molti sono stati catapultati nel mondo dello smart working, anche se come abbiamo ben capito, non sempre c'erano le condizioni per garantire un vero lavoro agile, con strumenti adeguati.

A un anno dall'inizio della pandemia abbiamo voluto riflettere e confrontarci con esperte e professioniste su smart, remote e home working, evidenziandone potenzialità e criticità di questo sistema.

Interverranno Adele Mapelli, partner di Kokeshi Coloured HR, esperta in leadership femminile e Smart Working, Gaia Vicenzi, psicologa, psicoterapeuta e autrice del libro L'abito non mente, Mirna Pacchetti CEO di INTRIBE S.B. S.R.L., Marinella Bonomo, Confindustria Alessandria.

Non mancheranno inoltre le testimonianze di chi ha avuto modo di sperimentare il  lavoro a distanza e a domicilio a confronto con chi per professione non ha potuto esimersi dal continuare a presentarsi sul posto di lavoro, vedi lavoratori dei servizi essenziali.

Spazio alle esperienze delle donne lavoratrici che hanno trovato lo smart working rivoluzionario e comodo o al contrario ha dovuto trovarsi a conciliare a fatica impegni di lavoro e familiari. Proveremo a capire cosa tenere di questa esperienza e cosa sarebbe meglio rivedere nell'ottica di poter migliorare questa soluzione, normandola adeguatamente nei contratti nazionali di lavoro, rendendola permanente o possibile in alcuni periodi.

L'evento, organizzato dalla UIL Pari Opportunità e Diritti di Alessandria in collaborazione con Assessorato e Consulta Pari Opportunità del Comune di Alessandria nell'ambito di Marzo Donna, si svolgerà in web conference collegandosi sulla piattaforma  CISCO WEBEX in data 11 marzo 2021 a partire dalle ore 17.

Questo il link: https://uilpoalessandria.my.webex.com/uilpoalessandria.my-it/j.php?MTID=m533ffb7f4757f9af206dc7f2b24c0f90 

Tutti possono partecipare tramite link, portando la propria esperienza.

Convegno Nazionale Amianto: l'Intervento di Luigi Ferrando

Alcune date indicate nella relazione di Tiziana Bocchi devono essere completate dalle iniziative  prese sul territorio piemontese, segnatamente a Casale Monferrato.

La legge 257/92 che ha bandito la lavorazione dell'amianto, è stata precedute nella nostra realtà dalla delibera comunale analoga voluta dal sindaco casalese Riccardo Coppo nel 1987.

Da anni si era capito che l'amianto che veniva estratto dalla cava di Balangero e lavorato nello stabilimento Eternit di Casale, era nocivo e procurava morte certa a chi ne respirasse la fibra.

Lo si era capito dal numero di morti registrati nello stabilimento, ma anche da analisi certe che erano scaturite dal convegno di Neuss in svizzera.

A quel convegno, le cui conclusioni sancirono la letalità del prodotto, aveva partecipato il futuro amministratore delegato Stephan Smidheiny, il quale di ritorno dal dibattito anziché dare inizio ad una diversificazione del prodotto, ammoniva i propri quadri affinchè minimizzassero il pericolo e rassicurassero gli operai con l'uso di mascherine protettive.

Per il sindacato casalese iniziò un periodo di lotte difficili, ostacolate anche dalla spaccatura che si registrò nella cittadinanza.

In sostanza si manifestò l'alternativa del diavolo: o perdi il lavoro o perdi la salute.

Ci vollero anni per arrivare ad un consenso di maggioranza nella città per imporre la messa al bando della lavorazione.

Quel tardivo momento non ha sconfitto la morte per Mesotelioma Pleurico, anzi la ormai troppa diffusione del manufatto continuò a mietere vittime anche fra i cittadini che pur non essendo mai entrati in fabbrica respiravano la perniciosa fibra in città.

Anzi delle tremila morti che ancora scontiamo ogni anno una cinquantina sono il tributo che paga Casale.

Il picco previsto negli anni 2021-2025 costituirà anche per Casale, che associa quella pandemia alla attuale pandemia da covid-19, l'esigenza di fronteggiare due fenomeni pandemici contemporanei.

Ottenuta la legge 257/92

Al sindacato si prospettò da subito un'azione risarcitoria basata su tre elementi: Giustizia, Bonifica, Sanità, che rappresentano lo slogan di tutta la nostra azione.

Sul piano della giustizia offrimmo la piena collaborazione al Procuratore Raffaele Guariniello ed al suo giovane aiutante Gianfranco Colace, per allestire il capo di accusa che sfociò nel processo contro Smidheiny apertosi nel 2009.

Il processo trasformò gli indizi in responsabilità certe e 4 anni dopo si arrivò alla prima sentenza di condanna del magnate svizzero a 16 anni di detenzione ed al risarcimento delle famiglie danneggiate.

Nel frattempo l'imputato tentava di assottigliare gli accusatori offrendo 30000 euro a quanti avrebbero transato rinunciando ad essere parte civile, offrì somme consistenti anche ai comuni perché rinunciassero a costituirsi parte civile, senza risultati tangibili per la sorveglianza da noi e dal popolo casalese effettuata su ogni mossa delle giunte interessate.

Offrì anche circa 4 milioni di euro per la ricerca e per la sanità.

In appello nel duemila sedici gli fu rincarata la dose con 18 anni di condanna.

Il tutto fu purtroppo cancellato con la prescrizione sancita dalla corte d'appello nel 2018.

Sul versante della bonifica, definita la zona sito di interesse nazionale abbiamo ottenuto dal governo Renzi 64 milioni per la bonifica, ottenendo che il comune stabilisse ristori a coloro che bonificavano, Casale è oggi una delle città più deamiantizzate anche se continua pagare il tributo di 50 morti all'anno per mesotelioma pleurico, noi lo chiamiamo mal d'amianto.

Sul piano della sanita si è costituita l'UFIM ( unità funzionale interprovinciale per il mesotelioma), in collaborazione fra le strutture ospedaliere di Casale, Alessandria e l'Università di Torino, finalizzata alla ricerca ed alla cura delle malattie asbesto correlate.

Con le consigliature regionali e comunali precedenti avevamo costituito un comitato strategico comprendente anche il sindacato regionale, gli assessorati competenti regionali e comunali, per monitorare i processi di bonifica nell'intera regione con l'intento di trasferire la sensibilità del casalese a tutto il territorio piemontese, purtroppo con le nuove giunte non siamo ancora riusciti a riattivizzare il comitato.

La conferenza Nazionale Governativa tenutasi in Casale nel 2017, preceduta dall'analoga iniziativa che si tenne a Venezia nel 2012, con la partecipazione di tutte le regioni e le autonomie locali, ha dato indicazioni operative in parte ancora disattese.

Conveniamo sull'esigenza che la messa un comune dei dati afferenti le malattie asbesto correlate debba essere a carico dell'INAIL, così come conveniamo che lo stesso istituto debba sovraintendere con maggiore impegno all'attività del COR, alla sorveglianza sanitaria coordinata a livello delle regioni, al coinvolgimento nella ricerca clinica per la cura del Mesotelioma.

Ci trova d'accordo anche la richiesta dell'apertura di un tavolo di confronto con il Ministero interessato per la valutazione di tutta la materia previdenziale ivi compresa la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per il riconoscimento dell'esposizione all'amianto ai fini previdenziali.

Non riteniamo neanche secondaria la battaglia per rendere duraturo e consistente il Fondo Vittime Amianto, grazie alle battaglie sindacali tale fondo è stato migliorato ma non reso stabile per le prossime leggi finanziarie.

Tutta questa materia fa parte della nostra piattaforma regionale che vogliamo confrontare con le altre realtà territoriali contagiate dal pernicioso prodotto.

Termino condividendo gli obbiettivi che la relazioni attribuisce a questa riunione: proseguire nella campagna di informazione per diffondere la sensibilizzazione intorno al tema che non può essere soltanto patrimonio di chi ne ha subito le conseguenze.

Soprattutto condivido la preparazione della giornata del 28 Aprile ( giornata mondiale delle vittime amianto), noi come piemontesi, in particolare casalesi ci stiamo già organizzando ma vorremmo celebrare la giornata in un contesto di regia nazionale alla quale aderiremmo con grande spirito partecipativo.

Informiamo gli utenti che gli uffici CAF e ITAL UIL di tutta la provincia resteranno chiusi al pubblico dall'8 all'11 marzo per corso di aggiornamento. Ricordiamo che negli altri giorni si riceve solo su appuntamento contattando la sede di riferimento.

 

Domani sciopero per i lavoratori addetti alla distribuzione merci per conto di AMAZON nelle sedi di Brandizzo (TO), Marene (CN) e Fubine (AL)

Ieri si è tenuta, in videoconferenza, la riunione programmata la  settimana scorsa tra le RSA della ELPE, MADILO, NUOVA EXPRESS LINE e  TEAMWORK, assistite dalla UILTRASPORTI Piemonte e la ASSOESPRESSI, volta a  verificare la piena ed integrale attuazione del verbale di incontro del 17 febbraio 2021,  scaturito dopo l'incontro del 7 febbraio 2021, sui carichi di lavoro, sull'ingresso delle aziende  "denominate" 2.0 e sulla cassa integrazione negli impianti di AMAZON delle sedi di  Brandizzo (TO), Marene (CN) e Fubine (AL).

L'analisi sull'attuazione del suddetto verbale, ci ha portati a fare due considerazioni  distinte fra loro, se da una parte AMAZON ha rinviato l'ingresso delle Aziende 2.0 per  permetterci un confronto congiunto con le segreterie nazionali e ha attuato quelle procedure  atte a non far partire la richiesta della cassa integrazione all'interno dei suoi impianti in  Piemonte, dall'altra, ha completamente disatteso le aspettative dei lavoratori e della  UILTRASPORTI Piemonte, rispetto alla sicurezza e alla riduzione dei carichi di lavoro.

In tal senso, la ASSOESPRESSI, al nostro riscontro negativo, ha espresso contrarietà  assoluta proponendo un confronto tra 10 giorni per mostrarci con dati alla mano che i carichi  di lavoro sono corretti.

Pur apprezzando la proposta di un confronto con documentazione, i lavoratori, questa  mattina, informati dalle proprie RSA sull'esito dell'incontro, hanno rigettato la proposta di  ASSOESPRESSI ritenendola tardiva e atta a prendere tempo.

I lavoratori sono stanchi di essere sottoposti a ritmi di lavoro intollerabili, gli andamenti di marcia imposti dall'algoritmo di AMAZON mettono costantemente a rischio la loro, e altrui, incolumità!!!

BASTA INCIDENTI SULLE STRADE!!! BASTA CON LE MULTE E LE  FRANCHIGE A CARICO DEI LAVORATORI!!!!

Pertanto, la UILTRASPORTI Piemonte, congiuntamente alle RSA e i lavoratori,  hanno deciso unanimemente la proclamazione dello sciopero per l'intera giornata di  giovedì 25 febbraio 2021 con presidio - dalle ore 8,00 alle ore 10,00 - davanti le sedi di  AMAZON di Brandizzo (TO) e Fubine (AL).

La UILTRASPORTI Piemonte dopo lo sciopero convocherà una serie di assemblee tra  i propri associati per assumere ulteriori iniziative.

La Direzione di AMAZON deve assumersi le proprie responsabilità, il tema della  sicurezza va affrontato con serietà e senza ipocrisie, se questo non accadrà, intraprenderemo  altre strade, statene certi!!!

Regione Piemonte, Banca Sella e Cgil - Cisl - Uil hanno rinnovato l'accordo per l'anticipo delle indennità di cassa integrazione straordinaria ai lavoratori delle aziende piemontesi in difficoltà residenti nella regione. Il provvedimento sarà valido fino al 31 dicembre 2021 e non comporterà alcun costo per i lavoratori che ne beneficeranno.


Grazie all'accordo, tutti i dipendenti di imprese per le quali è stata richiesta la concessione del trattamento per ristrutturazione, riorganizzazione, crisi aziendale, cessazione di attività produttiva, contratto di solidarietà, anche nei periodi di fruizione del Fondo di integrazione salariale, potranno richiedere l'anticipo della cassa integrazione in tutte le filiali piemontesi di Banca Sella. L'accordo garantisce ai lavoratori una copertura economica nel corso dei mesi che l'Inps potrebbe impiegare per corrispondere le indennità di cassa integrazione, nei casi in cui l'impresa non sia in grado di provvedere direttamente. Banca Sella, infatti, provvederà a un anticipo mensile del trattamento spettante, per un periodo massimo di sette mesi e con un tetto massimo complessivo di 6.500 euro, senza alcun interesse o spesa aggiuntiva.

"Un atto concreto – dichiara Elena Chiorino assessore regionale all'Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario – che rappresenta il rinnovo di una buona notizia per tutti coloro che attendono il pagamento della cassa integrazione. Viviamo un'emergenza che continua a mettere in ginocchio non solo le nostre imprese, ma anche le famiglie. Ringrazio Banca Sella, banca del territorio, che ha dimostrato ancora una volta grande attenzione al Piemonte, ai suoi lavoratori ed alle loro famiglie in difficoltà."


"Il rinnovo di questo accordo con la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali – afferma Massimo Vigo, amministratore delegato di Banca Sella – è molto importante perché rappresenta un ulteriore strumento di supporto alle imprese e alle famiglie del nostro territorio. Il rinnovo, inoltre, avviene in un momento particolarmente complesso come quello che stiamo attraversando a causa della diffusione della pandemia e delle conseguenze che essa sta avendo sul tessuto economico-produttivo, e si va ad aggiungere alle altre iniziative che Banca Sella ha messo in campo in questi mesi".


"Il rinnovo dell'accordo con Banca Sella – dichiarano Claudio Stacchini, Giovanni Baratta, Teresa Cianciotta delle Segreterie Regionali di Cgil - Cisl - Uil – deve rappresentare un esempio e uno stimolo per il settore del credito, di vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie per superare questa difficile fase".
La Regione Piemonte, che ha promosso e coordina l'iniziativa, si farà carico del pagamento degli interessi correlati all'apertura del conto corrente sul quale sarà versato l'anticipo della cassa integrazione. Cgil - Cisl - Uil supporteranno i richiedenti offrendo loro assistenza per la richiesta dell'anticipo.


Torino, 22 febbraio 2021 UFFICI STAMPA

Le Organizzazioni Sindacali CGIL e UIL di Alessandria, a seguito della notizia della ricomparsa all'ordine del giorno del Consiglio Comunale di Alessandria di oggi, 17 febbraio 2021, della discussione sulla pillola abortiva RU486, esprimono la propria totale contrarietà per la circolare della Regione Piemonte che obbliga al ricovero ospedaliero le donne che vorranno sottoporsi ad aborto farmacologico tramite la pillola Ru846 e che tale ordine del giorno sostiene pienamente.

Questa circolare è in pieno contrasto con la disposizione del Consiglio Superiore di Sanità che lo scorso 4 agosto aveva espresso parere favorevole al ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni, ovvero 9 settimane compiute di età gestazionale. Questo deve avvenire nelle strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, collegate all'ospedale ed autorizzate dalla Regione, nei consultori oppure in regime di day hospital.

CGIL e UIL di Alessandria ribadiscono la totale validità della legge 194 del 1978 e ne richiedono l'applicazione nel rispetto dell'inalienabile diritto all'autodeterminazione e alla libera scelta delle donne.

In un periodo come quello attuale, caratterizzato dall'emergenza economica e dalla crisi pandemica, è inaccettabile che il Consiglio Comunale di Alessandria si immagini una discussione su come limitare l'accesso delle donne ad un diritto previsto dalla legge. Oggi più che mai è invece necessario rafforzare tale diritto ed estendere la facoltà di esercitarlo in un numero sempre maggiore di strutture, destinando le risorse in questa direzione.

Qualora tale discussione dovesse proseguire in Consiglio Comunale, CGIL e UIL di Alessandria adotteranno tutti gli strumenti per la tutela dei diritti delle donne e contro questo ennesimo attacco alla libertà.

Per CGIL Maria Iennaco   per UIL Adele Di Meo

Alessandria, 17/02/2021

Martedì, 16 Febbraio 2021 00:00

Comunicato sindacale Cerutti

Nella data di ieri le OO.SS. sono state contattate per partecipare ad una riunione in modalità callconference con urgenza per conto dell'amministrazione del nuovo Gruppo Cerutti e dei curatori Fallimentari, in quella riunione ci è stato comunicato che a far data il giorno successivo, quindi oggi, tutti i lavovratori della nuova società sarebbero stati posti in Cassa integrazione.

Alla nostra richiesta di spiegazione ci è stato riferito che l'azienda produce perdite di esercizio troppo rilevanti e che, essendo stata aperta una procedura di asta della stessa società, nessuna offerta vincolante era stata presentata e che le manifestazioni di interesse non erano sufficienti a garantire che le produzioni continuassero.

Come Sindacato dei lavoratori questa notizia ci ha amareggiato in quanto nei precedenti incontri con la direzione aziendale ci avevano presentato un piano che stava andando avanti, seppur a rilento, ma che sostanzialmente non avrebbe avuto problemi e che addirittura avrebbe necessitato di aumento del personale per sopperire ai picchi produttivi.

A giugno si era siglato un accordo, garantito da un piano industriale, con 11 commesse garantite o comunque accompagnate da affidi, la domanda che ci sorge spontanea è cosa è successo? Oggi durante le assemblee abbiamo visto lo stato di avanzamento di una macchinario molto grosso che i lavoratori ci dicono che in pochi giorni sarebbe stato pronto per essere inviato al cliente nonostante questo, a commessa quasi finita, si è deciso di fermare ogni attività.

Abbiamo chiesto risposte ma al momento siamo stati rinviati ad un esame congiunto che sarà fatto appena verrà notificato l'Ex Art 47 con conseguente cessazione di affitto di ramo di azienda che nei fatti congelerà la situazione degli oltre 130 dipendenti in attesa di offerta concreta, in caso contrario le sorti dei lavoratori sono incerte come quelle degli oltre 160 lavoratori dello stabilimento di omg Cerutti di Vercelli per i quali gli ammortizzatori sociali scadranno nel mese di Marzo e per i quali ci sarà un incontro con i curatori nella giornata di Venerdì nella quale capiremo le volontà della procedura di fallimento.

Da domani verrà effettuato un presidio permanente presso i cancelli della Nuova società Cerutti, simbolo di un accordo con i lavoratori che doveva costruire un percorso di ricostruzione della storica società.

Prenderemo contatti con  i sindaci e i prefetti delle rispettive città, la Regione e il mise, come sindacato abbiamo fatto tutto quello che la normativa poteva permettere e continueremo con le iniziative di sensibilizzazione, ci aspettiamo che le istituzioni sopracitate intervengano in per evitare questa tragedia.

Le RSU

le segreterie Territoriali di Vercelli e Alessandria

FIOM CGIL      FIM CISL        UILM UIL

Alleghiamo la locandina dell'iniziativa con link al collegamento.

temi contrali del convegmo saranno le controversie telefoniche, le truffe on-line e il furto dell'identità e nell'e-commerce e nel settore dell'energia.

Riunione in webconference con tecnologia Zoom in data giovedì 18 febbraio 2021 alle ore 15.

Il collegamento sarà attivo a partire dalle ore 14.30 attraverso il link seguente:

https://us02web.zoom.us/j/84501497746?pwd=NWJUN0N0cEJxcUlXZGZDNFNBZ1FHUT09 

Ai consiglia di accedere con anticipo per le prove tecniche e per evitare ritardi successivi

Meeting ID: 845 0149 7746

Password: 364320

Riportiamo il comunicato nazionale unitario:

Stato di agitazione dell'intero Gruppo e due ore di assemblea in tutti gli stabilimenti: è la risposta dei lavoratori Buzzi Unicem a difesa dei loro colleghi impegnati negli stabilimenti di Testi/Greve in Chianti (Firenze) e Arquata Scrivia (Alessandria), per i quali è stata annunciata la chiusura.

A decidere questa iniziativa le segreterie nazionali di Feneal Filca e Fillea e le Rsu del Gruppo, nel corso del coordinamento nazionale delle Rsu. "Giovedì 18 febbraio in tutti gli stabilimenti del Gruppo – spiegano Feneal, Filca, Fillea - si terranno due ore di assemblea a sostegno della lotta dei 95 lavoratori di Testi e Arquata, contro la decisione dell'azienda di chiudere questi due stabilimenti.

È troppo facile scaricare sui lavoratori le conseguenze di decisioni aziendali sbagliate e affrettate: ci aspettiamo invece serietà e buon senso da parte di Buzzi Unicem, e proposte concrete che diano risposte all'altezza della situazione. Lasciare indietro anche solo uno dei lavoratori coinvolti è inaccettabile", hanno concluso i sindacati.

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