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L'interpretazione fornita dal Ministero del Lavoro, in merito alla 6° salvaguardia per i lavoratori esodati, tendente ad escludere dai possibili aventi diritto alla salvaguardia gli operai agricoli a tempo determinato, è sbagliata e profondamente ingiusta.

Rischia infatti di discriminare centinaia di lavoratori del settore agricolo che, nonostante abbiano maturato i requisiti al pensionamento prima dell'entrata in vigore della Legge Monti – Fornero, si vedono negare l'accesso alla pensione.

La UIL chiede al Ministero del Lavoro di riconfermare i contenuti della lettera e) della legge n. 147/2014 e della stessa Circolare ministeriale n. 27/2014 che prevede la salvaguardia per i lavoratori "con contratto di lavoro a tempo determinato cessati tra il 2007 e il 2011 ..." senza fare nessun alcun riferimento né alla disciplina dei contratti a termine per i settori non agricoli (L.368/2001) né a quella prevista per gli operai agricoli (L. 375/1993).

Considerando che la salvaguardia ha interessato un numero di lavoratori corrispondenti alla piena copertura finanziaria del provvedimento, la corretta interpretazione della norma da parte del Ministero eviterebbe lunghi contenziosi che penalizzerebbero ulteriormente i lavoratori agricoli.

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Mercoledì, 18 Febbraio 2015 10:54

Seminario Uil sui decreti attuativi del Jobs Act

Ieri a Torino si è tenuto un seminario dove sono stati illustrati i decreti attuativi del Jobs Act.

Materiale in allegato.

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Martedì, 17 Febbraio 2015 10:13

Studio UIL su TFR in busta paga

A seguire lo studio della UIL prodotto per segnalare i rischi dell'opzione Tfr in busta paga.

Oltre al rischio di non copertura finanziaria di bilancio dello Stato, il tema del possibile innalzamento dell'ISEE che potrebbe portare a rincari di tariffe relative a prestazioni di carattere sociale.

Analisi a cura della UIL Servizio Politiche Economiche e Territoriali (Febbraio 2015)

Con anticipo TFR in busta paga aumenta il reddito ISEE con ricadute negative sul sistema agevolato delle tasse e tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie ecc.).

Con la tassazione ordinaria più 50 euro medi annui di imposte e meno detrazioni

Con il TFR in busta paga, un lavoratore con un reddito da 23 mila euro può rimetterci 330 euro medi l'anno

Il Governo sta emanando la circolare per regolare l'opzione di scelta del TFR "mensilizzato" in busta paga. Chi sceglierà tale opzione, però, avrà effetti penalizzanti sulla propria situazione reddituale.

Il TFR in busta paga, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL - fa alzare il reddito ISEE, con un effetto "domino" sul sistema agevolato delle tasse e tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie ecc.).

Ad esempio, abbiamo calcolato -  commenta Loy – che un reddito ISEE di 12.500 euro a Milano paga una tariffa degli asili nido di 103 euro mensili, mentre con un ISEE di 12.501 euro la tariffa sale a 232 euro mensili (più 129 euro al mese).

Sempre per una mensa scolastica, a Roma, il costo con un reddito ISEE di 12.500 euro è di 50 euro mensili, mentre se si supera anche di 1 euro tale soglia, il costo sale a 54 euro mensili.

Per l'iscrizione all'università "La Sapienza", la quota annuale con un reddito ISEE di 12 mila euro è di 549 euro l'anno, ma con un reddito ISEE di 12.001 la quota sale a 600 euro l'anno.

A Bari chi ha un reddito ISEE di 10 mila euro non paga la TASI, ma, superando tale soglia ISEE, si paga con l'aliquota al 3,3 per mille.

A Torino una famiglia che ha un reddito ISEE di 12.999 euro, con il TFR in busta paga supera il reddito di 13 mila euro e per la Tassa sui rifiuti invece di pagare 156 euro medi l'anno ne pagherà 202 euro,  con un aggravio di 46 euro.

Inoltre, per effetto della tassazione ordinaria al posto di quella separata si avranno delle penalizzazioni di 330 euro medi l'anno, tra maggiore tassazione (50 euro medi l'anno) e minori sgravi fiscali (280 euro medi l'anno).

Infatti, se da una parte la busta paga con il TFR mensilizzato sarà mediamente più pesante di 97 euro mensili, dall'altra questo "nuovo introito"  sarà tassato con l'aliquota IRPEF ordinaria anziché a tassazione separata.

Cosa succederà a chi decide per l'anticipo?

Per un reddito di 23 mila euro (imponibile medio lavoratori dipendenti), in busta paga potrebbero scattare 97 euro medi mensili, che salgono a 105 euro per i redditi di 25 mila euro e a 125 euro per i redditi di 35 mila euro, mentre scendono a 76 euro mensili per un reddito da 18 mila euro.

Fin qui, come calcolato dalla UIL, i benefici.

Ma come detto, al posto della tassazione separata, che regola sia l'anticipo, sia la liquidazione del TFR, la mensilizzazione comporta l'applicazione dell'aliquota marginale IRPEF (cioè quella corrispondente all'ultimo scaglione in cui si colloca il maggior reddito erogato).

Ciò significa, che un reddito di 18 mila euro lordi sul TFR annuo pari a 957 euro al posto del 23% pagherà il 27%; un reddito di 23 mila euro, su un TFR annuo maturato di 1.209 euro pagherà sempre il 27% anziché il 23,9%; un reddito di 35 mila euro su un TFR annuo pari a 1.806 euro pagherà il 38% anziché il 25,3%.

In soldoni, fa notare la UIL, la tassazione ordinaria è mediamente più pesante di 50 euro annui per un reddito di 23 mila euro con punte di 307 per un reddito di 35 mila euro.

Ma non solo: il Tfr in busta paga,   che sarà comunque escluso dal reddito complessivo per il bonus di 80 euro, si cumulerà con il reddito prodotto nell'anno e inciderà sulla determinazione delle detrazioni d'imposta (NO TAX Area e Detrazioni per familiari a carico, sugli assegni familiari).

Ad esempio, considerando le sole detrazioni di imposta (No TAX AREA, carichi di famiglia), un reddito di 23 mila euro ci rimetterà mediamente 280 euro l'anno.

Non vorremmo passare per i soliti "gufi", come ama spesso ripetere il Presidente del Consiglio a chi lo contraddice, però questa idea del TFR in busta paga come politica per il rilancio dei consumi ci pare sia azzardata e rischia di creare anche in "piccolo" buco nel Bilancio dello Stato, in quanto a nostro avviso, conclude Loy, saranno pochissimi i lavoratori e lavoratrici che opteranno, a queste condizioni, per avere subito il TFR in busta paga

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In allegato la locandina dell'iniziativa per le elezioni R.S.U. che si terranno il 3-4-5 marzo nei luoghi di lavoro del Pubblico Impiego.

L'appuntamento di presentazione dei candidati si terrà a Torino 27 febbraio 2015 al Sermig, in Via Andreis 18/28.

Intervengono: Candidati, Segretari Regionali e Nazionali di UIL FPL – UILPA – UILRUA - UILSCUOLA

Introduce:        Giovanni Cortese, Segretario Generale  UIL Torino e Piemonte

Relaziona:        Antonio Foccillo, Segretario Confederale Nazionale Responsabile Pubblico Impiego

Conclude:       Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Nazionale  UIL

Raccomandiamo di garantire una forte partecipazione.

Fraterni saluti.

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"Con Michele Ferrero se ne va una delle figure più significative dell'industria alimentare italiana, un uomo di straordinario ingegno e con tratti di grande umanità e sensibilità sociale; la sua scomparsa rappresenta una perdita per tutto il paese. La Uila, insieme ai lavoratori della Ferrero, si stringe alla famiglia in questo momento di dolore". È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza in merito alla scomparsa di Michele Ferrero.

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Un cittadino ogni quattro in povertà relativa, uno ogni dieci indigente. In Europa solo Italia e Grecia sprovvisti di misura contrasto povertà

"E' molto grave che in un Paese civile e avanzato come il nostro non vi sia ancora una forma strutturale di incoraggiamento all'inclusione sociale e di contrasto alle sacche di indigenza come invece è previsto nel resto d'Europa e non da oggi."

E' il commento della Segretaria Confederale UIL, Silvana Roseto in relazione ai recenti dati diffusi dall'Ocse e dall'Istat imperniati sull'impoverimento della popolazione italiana.

Secondo le due indagini gli italiani risultano essere più poveri del 30% rispetto ai cittadini degli altri Stati europei sviluppati. Inoltre, nei nostri confini nazionali il 26% della popolazione versa in una condizione di povertà relativa ed oltre il 10% è in povertà assoluta.

"E' indubbiamente un quadro a tinte fosche - continua Silvana Roseto - che deve suggerire un coraggioso scatto di reni nella direzione della lotta senza quartiere alle disuguaglianze sociali.

E se la classe politica dimostra poca attenzione in questo perimetro, non essendoci traccia nell'agenda di Governo di un piano nazionale di contrasto alla povertà, confidiamo che il Presidente della Repubblica si faccia carico di questo fardello in maniera decisiva.

Serve con urgenza un provvedimento che si ascriva al welfare universalistico.

In tal senso – conclude la Segretaria Confederale – la UIL continuerà ad insistere con la solita pervicacia, nell'alveo de 'L'alleanza contro la povertà in Italia', nata già da oltre un anno, per fornire ai legislatori un testo di intervento percorribile e sostenibile."

Roma, 10 febbraio 2015

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Con nota n.4441 del 9 febbraio 2015 il Miur comunica che la legge 10 ottobre 2014, n. 147 (c.d. Sesta salvaguardia) ha previsto la possibilità di accedere al trattamento pensionistico con i requisiti vigenti prima dell'entrata in vigore della L. 214/2011, per i lavoratori che nel corso del 2011 abbiano fruito di un congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del DL 151/2001 o di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 5  febbraio 1992, n. 104.

I soggetti che abbiano ricevuto comunicazione dall'Inps di essere rientrati tra i beneficiari della suddetta Sesta salvaguardia ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lett. d), della citata legge 10 ottobre 2014, n. 147 possono presentare domanda di cessazione in modalità cartacea utilizzando l'allegato modello entro il 2 marzo 2015.

Prot. n. AOODGPER.4441                                                                        Roma, 9 febbraio 2015

 

Agli Uffici Scolastici Regionali

LORO SEDI

Oggetto: Legge 10 ottobre 2014, n. 147. Presentazione domanda di cessazione.

La legge 10 ottobre 2014, n. 147 (c.d. Sesta salvaguardia) ha previsto la possibilità di accedere al trattamento pensionistico con i requisiti vigenti prima dell'entrata in vigore del D.L. 201/2011, convertito con modificazioni dalla L. 214/2011, per i lavoratori che nel corso del 2011  abbiano fruito di un congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, o di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 5  febbraio 1992, n. 104.

I soggetti che abbiano ricevuto comunicazione dall'Inps di essere rientrati tra i beneficiari della suddetta Sesta salvaguardia ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lett. d), della citata legge 10 ottobre 2014, n. 147 possono presentare domanda di cessazione in modalità cartacea utilizzando l'allegato modello entro il 2 marzo 2015.

Si prega, pertanto, di interessare gli A.T.P. di competenza e le segreterie scolastiche affinché procedano con la massima urgenza alla convalida delle cessazioni al SIDI.

Si invitano le SS.LL. a dare massima diffusione della presente circolare a tutto il personale interessato.

IL DIRIGENTE

F.to Giacomo Molitierno

 

Domanda scaricabile dal file in allegato.

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Mercoledì, 11 Febbraio 2015 09:52

Seminario Uil sui decreti attuativi del Jobs Act

Il 17 febbraio al Pacific Hotel Fortino di Torino, si terrà un seminario tenuto dalla UIL sui decreti attuativi del Jobs Act.

In allegato il programma della giornata.

 

 

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Lunedì, 09 Febbraio 2015 12:10

12esimo rapporto UIL sulla cassintegrazione

In allegato il 12° Rapporto UIL sulla Cassa Integrazione.

A differenza dei precedenti, in questo Rapporto sono state elaborate le ore di cassa integrazione autorizzate complessivamente nell'ANNO 2014, con la consueta suddivisione per macro aree, regioni, province e settori produttivi.

All'interno anche l'andamento della cassa integrazione dal 2009 al 2014.

 

Uil Servizio Politiche del Lavoro

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DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLO SEGRETARIO GENERALE UIL

Oggi la UIL ha partecipato all'evento "Le Idee di Expo" dando il contributo delle proprie proposte, con una delegazione della categoria presente ai tavoli per la preparazione della Carta di Milano. Quello dell'agroalimentare è un settore di eccellenze, strategico per l'economia del Paese.L'Expo, dunque, è una vetrina importante per il Made in Italy e questa opportunità di rilancio va colta fino in fondo.

Si rischia di dimenticare, però, che dietro il settore ci sono un milione e mezzo di lavoratori che lo fanno vivere e crescere.

Ecco perché bisogna affrontare il tema della qualità e della valorizzazione del lavoro: e questo il Jobs Act non lo fa.

L'introduzione dei voucher, ad esempio, rappresenta per l'agroalimentare, ma anche per gli altri settori, un vero pericolo e un danno irreversibile che possono far tornare indietro il mondo del lavoro di 50 anni.

Bisogna evitare la precarietà e riqualificare le eccellenze: la UIL continua a battersi per questo obiettivo.

Speriamo che il Governo si renda conto di tali necessità per i lavoratori e per il Paese ed elimini tutti i contratti di precarietà.

7 febbraio 2015

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