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Importanti novità si segnalano sul fronte degli ammortizzatori sociali in deroga (cassa integrazione e mobilità).

Il Governo infatti ha annunciato il rifinanziamento di tali ammortizzatori per il 2014, alla luce della permanente situazione di difficoltà dell'economia, delle aziende e dei lavoratori in esse impiegati; allo stesso tempo è stato firmato e pubblicato il decreto interministeriale che fissa nuovi criteri per la concessione degli ammortizzatori in deroga.
Già da tempo si riscontravano, sia a livello nazionale che regionale, difficoltà nell'erogazione dei trattamenti di cassa integrazione e di mobilità in deroga in relazione agli accordi già sottoscritti; in diversi casi inoltre le Regioni dichiaravano l'impossibilità di stipulare nuovi accordi per l'utilizzo degli ammortizzatori in deroga a causa dell'esaurimento delle risorse.
Di qui la decisione di CGIL CISL E UIL di assumere, nelle scorse settimane, iniziative di mobilitazione per sensibilizzare e convincere il Governo a rifinanziare gli ammortizzatori sociali.
Il volume di risorse a disposizione per la cassa e la mobilità in deroga nel 2014 viene dunque portato a 1 miliardo e 720 milioni, con un incremento di 320 milioni rispetto a quanto già stanziato nella legge di stabilità 2014. Una parte significativa di questa dotazione, pari a circa 800 milioni, è stata utilizzata però per la copertura del 2013.
Ciò significa, in altre parole che l'incremento di "fresco" di 320 milioni potrebbe essere comunque insufficiente a far fronte, di qui alla fine del 2014, a tutte le situazioni di difficoltà che si potranno presentare.
Allo stesso modo riteniamo che non verranno risolti i problemi legati ai lunghi tempi di attesa per l'erogazione dei trattamenti di cassa a beneficio dei lavoratori interessati.
Va tra le altre cose rilevato come una parte del finanziamento aggiuntivo agli ammortizzatori in deroga proverrà da un "prelievo" dalle risorse dei fondi interprofessionali per la formazione continua.

Contemporaneamente si sono definiti i nuovi criteri per l'erogazione degli ammortizzatori in deroga.
Il sito del Ministero del Lavoro (lavoro.gov.it) ha infatti pubblicato, in data 2 agosto 2014, il testo del Decreto interministeriale del 1 agosto 2014 n. 83473 (Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero dell'Economia) che fissa i nuovi criteri ed è già operativo.
Il decreto era di fatto preannunciato già da diversi mesi; il suo impianto prevede alcune importanti "differenze" rispetto a quanto si prospettava in precedenza, a cominciare dal fatto che i trattamenti di cassa in deroga per il 2014 potranno essere utilizzati entro il limite di 11 mesi (anziché di 8 mesi come inizialmente paventato).
Complessivamente il decreto introduce comunque limiti più stringenti per l'utilizzo degli ammortizzatori in deroga (cassa e mobilità), nell'ottica di una riduzione delle risorse ad essi destinate e di una rimodulazione dell'assetto degli ammortizzatori sociali, alla luce di quanto già previsto dalla riforma Fornero (legge n. 92 del 28 giugno 2012) e dalla legge delega cosiddetta Jobs Act.
Veniamo ora al dettaglio dei contenuti del decreto interministeriale.

Cassa integrazione in deroga

La cassa in deroga continua ad essere concessa o prorogata in caso di sospensione e/o riduzione di lavoro per contrazione o sospensione dell'attività produttiva per i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati; cambia però il requisito soggettivo (cioè in capo al lavoratore) necessario per accedere al trattamento di cassa in deroga, in quanto si richiede un'anzianità lavorativa presso l'impresa di 12 mesi ( in luogo di 90 giorni) alla data di inizio del periodo di intervento di cassa (articolo 2, comma 1).
Attenzione: tale requisito non si applica da subito, in quanto per il 2014 l'accesso al trattamento di cassa in deroga è subordinato ad un'anzianità lavorativa di almeno 8 mesi (articolo 6, comma 1, "disposizioni finali e transitorie")
La cassa in deroga inoltre non verrà più concessa in caso di cessazione dell'attività dell'impresa o di una parte di essa (articolo 2, comma 2).
Per quanto concerne poi il perimetro di applicazione della cassa in deroga, il decreto specifica che potranno richiedere il trattamento "solo le imprese di cui all'articolo 2082 del codice civile" (articolo 2 comma 3); questa formulazione (che appunto è diversa rispetto a "datori di lavoro") esclude ad esempio gli studi professionali e le associazioni dalla possibilità di utilizzare la cassa in deroga.
Prima di accedere alla cassa in deroga, le imprese dovranno aver preventivamente utilizzato (come peraltro già richiesto per prassi in sede di Ministero del Lavoro) "gli strumenti ordinari di flessibilità, ivi inclusa la fruizione delle ferie residue" (articolo 2, comma 8).
Infine viene fissato un limite alla durata massima del trattamento di cassa in deroga, sia per le aziende soggette alla disciplina della CIGO e della CIGS sia per quelle escluse; i limiti, da applicare "in relazione a ciascuna unità produttiva" (articolo 2, commi 9 e 10), sono i seguenti:
• dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2014, per un massimo di 11 mesi nell'arco dell'anno;
• dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, per un massimo di 5 mesi nell'arco dell'anno.

Mobilità in deroga

Il decreto prevede il contingentamento dei trattamenti di mobilità in deroga.
Nel corso del 2014 (articolo 3, comma 4) la mobilità in deroga può essere concessa:
• per i lavoratori che alla data di decorrenza del trattamento abbiano già beneficiato di prestazioni di mobilità in deroga per almeno 3 anni (anche non continuativi) per un periodo non superiore a 5 mesi nell'anno 2014 (compresi i periodi già concessi per effetto di accordi stipulati prima della data di entrata in vigore del decreto); tale limite è incrementato di ulteriori 3 mesi per i lavoratori residenti nelle aree di cui al d.P.R. n.218 del 6 marzo 1978;
• per i lavoratori che alla data di decorrenza del trattamento abbiano già beneficiato di prestazioni di mobilità in deroga per un periodo inferiore a 3 anni il trattamento può essere concesso per ulteriori 7 mesi (non prorogabili); tale limite è incrementato di 3 mesi nel caso di lavoratori residenti nelle aree di cui al d.P.R. n.218 del 6 marzo 1978; per tali lavoratori il periodo di fruizione complessivo non può superare il periodo massimo di 3 anni e 5 mesi, più ulteriori 3 nel caso di lavoratori residenti nelle aree di cui al d.P.R. n.218 del 6 marzo 1978.
Nel corso del 2015 e del 2016 (articolo 3, comma 5) la mobilità in deroga:
• non può essere concessa ai lavoratori che alla data di decorrenza del trattamento hanno già beneficiato del trattamento di mobilità per almeno 3 anni (anche non continuativi);
• per i restanti lavoratori può essere concessa per non più di 6 mesi (non ulteriormente prorogabili), più ulteriori 2 mesi nel caso di lavoratori residenti nelle aree di cui al d.P.R. n.218 del 6 marzo 1978; per tali lavoratori il periodo di fruizione complessivo non può comunque superare il limite massimo di 3 anni e 4 mesi.

In linea con quanto previsto dalla riforma Fornero, il decreto (articolo 3, comma 6) conferma che dal 1° gennaio 2017 il trattamento di mobilità in deroga non verrà più concesso.

Ultimo aspetto sul quale prestare attenzione sono le disposizioni finali e transitorie contenute nell'articolo 6 del decreto interministeriale.
I contenuti del decreto si applicano agli accordi stipulati successivamente all'entrata in vigore del decreto stesso; è fatta salva però l'applicazione dei limiti di durata dei trattamenti di cassa e di mobilità, come sopra illustrati (articolo 2, commi 9 e 10 e articolo 3, commi 4 e 5) e la deroga, valida per il 2014, relativa al requisito soggettivo per l'accesso alla cassa in deroga (8 mesi di anzianità anziché 12).
Infine si prevedono 2 possibili deroghe al sistema introdotto dal decreto:

1. nel corso del 2014 e con effetti che non possono superare il 31/12/2014, entro il limite di 55 milioni di euro, il Ministero del Lavoro può concedere la proroga dei trattamenti di integrazione salariale e di mobilità concessi precedentemente alla data di entrata in vigore del decreto, anche in deroga agli articoli 2 e 3, a fronte di programmi di deindustrializzazione o riconversione di specifiche aree territoriali;
2. nel corso del 2014 e con effetti che non possono superare il 31/12/2014, entro il limite di 70 milioni di euro, le Regioni e le Province autonome possono concedere trattamenti di integrazione salariale anche in deroga ai criteri dell'articolo 2 (cassa in deroga); tale disposizione potrebbe ad esempio far rientrare gli studi professionali tra i beneficiari della cassa in deroga, per quanto con risorse significativamente contingentate.

Riteniamo che i contenuti del decreto ministeriale necessiteranno di chiarimenti aggiuntivi da parte del Ministero del Lavoro in fase di prima applicazione.

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In allegato la documentazione relativa alle utilizzazione e assegnazioni del personale per la scuola primaria e d'infanzia.

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Lunedì, 25 Agosto 2014 10:42

Scuola, convocazioni a nomine

Date di convocazioni a nomine:

il 27 agosto ore 9.30 presso  Istituto " A. VOLTA "  - Alessandria

convotati per la PRIMARIA   RUOLO  da C.O.  e GAE  a seguire nomine  EDUCATORI

ore 14.00 nomine incarichi T.Determinato

il 28 agosto  ore 9.30  presso Istituto " A. VOLTA "  -  Alessandria

convotati per l' INFANZIA  RUOLO  da C.O.  e  GAE

ore 13.30 nomine incarichi a T.  Determinato

29 agosto ore 9.00   presso Istituto " A. VOLTA "  -  Alessandria

nomine ruolo ata ( AA e AT )   poi a seguire con  orari che saranno comunicati ... incarichi a T. Determinato

30 agosto ore 9.30  presso  Istituto " A. VOLTA "  - Alessandria

nomine ruolo ata ( COLL: SCOLASTICI )   poi a seguire  con orari che saranno comunicati ... incarichi a T.  Determinato

il giorno 29 presso liceo sc. " G.  Galilei " - Alessandria

ore 8.30  nomine ruolo I° e II° grado

ore 14.00  incarichi a T. Determinato  I° e II° grado

il giorno 30 presso liceo sc. "  G. Galilei " - Alessandria

ore 8.30  incarichi a T. Determinato I° e II° grado

ore 14.00  incarichi a T. Determinato  I° e II° grado

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In allegato avvisi per gli Assistenti Amministrativi e gli Assistenti Tecnici in data 29 agosto 2014  all'Istituto Tecnico  Industriale "A.Volta" di Alessandria – Spalto Marengo, n.42 e  per i Collaboratori Scolastici il giorno 30 agosto 2014 sempre all'Istituto Tecnico Industriale  "A.Volta" di Alessandria.

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In allegato la pubblicazi​one del calendario delle convocazio​ni per la stipula dei contratti a tempo indetermin​ato e determinat​o del personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l' a.s. 2014/2015.

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"Il sistema previdenziale è in equilibrio, se ci si riferisce alle pensioni pagate a fronte di contributi versati negli anni precedenti. È quello più in equilibrio in Europa: lavoriamo più di tutti, le pensioni sono le più basse e paghiamo più contributi. A conferma di ciò, né la Bce né l'Ocse, né il FMI sostengono che bisogna modificarlo.Si vuole tagliare, modificare o ridurre il nostro sistema previdenziale semplicemente come surrogato delle tasse.

Lo Stato spreca molti soldi e quando si tratta, poi, di far tornare i conti la cosa più semplice è quella di mettere mano alle pensioni: è un imbroglio. Noi siamo l'unico Paese in Europa in cui il bilancio della previdenza non è separato da quello dell'assistenza.

Le pensioni sociali, quelle di invalidità o i sussidi alla disoccupazione sono forme di assistenza che nulla hanno a che vedere con la previdenza. In Italia, inoltre, si prendono i contributi dei lavoratori privati per finanziare i contributi che lo Stato non versa per i propri dipendenti.

Il giorno in cui si facesse come si fa negli altri Paesi e, cioè, si separasse il bilancio della previdenza da quello dell'assistenza ci si accorgerebbe, finalmente, che il nostro sistema previdenziale è in equilibrio.

Non lo è quello assistenziale che, però, come in tutti gli altri Paesi, deve essere finanziato dal fisco. In Italia abbiamo un'altissima evasione fiscale e poi le spese sono da Paese normale: non si possono prendere questi soldi che mancano dalle tasche dei pensionati o dei lavoratori".

Ufficio stampa Uil

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Mercoledì, 13 Agosto 2014 02:00

Guglielmo Loy: ma quale calo della cassintegrazione?

Ma dov'è il calo della cassa integrazione? L' evidente blocco delle autorizzazioni delle richieste di Cassa in Deroga, dovuto chiaramente alla mancanza di risorse, altera il dato generale su come e quanto le aziende in difficoltà stiano utilizzando questo importante strumento di protezione sociale.

In sostanza, le ore richieste non diminuiscono e la crescita prepotente ( e preoccupante) della Cassa straordinaria indica che molte imprese rischiano di scivolare versa una crisi irreversibile.

Ora più che mai occorre una politica per la crescita che passi per la riduzione delle tasse e per scelte chiare sui settori industriali e produttivi sui quali investire, spendendo, presto e bene, le uniche risorse disponibili: i fondi europei.

Guglielmo Loy - Segretario Confederale Uil

13 agosto 2014

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Martedì, 12 Agosto 2014 02:00

Vertenza Alitalia: il commento di Angeletti

In allegato l'intervento di Luigi Angeletti sulla vertenza Alitalia e la nota inviata agli iscritti UIL.

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GRADUATORIA  DEFINITIVA DOCENTI CHE HANNO RICHIESTO L'UTILIZZAZIONE NEL  LICEO MUSICALE IN PROVINCIA

ESECUZIONE E INTERPRETAZIONE: PIANOFORTE

CONTINO Renato          TO 25/02/60 (A032 )                          punti 261 prec.art.6 bis c.7

GUIDOBONO Daniele AL 05/12/61(AJ77)                                 punti 129

CAMAGNA Pier Paolo AL
04/05/65(AJ77)                                                                    punti  121

PERFUMO Marina  AL 26/10/67 (AJ77 )                                   punti 33

ESECUZIONE E INTERPRETAZIONE: CLARINETTO

REPETTO Giuseppe AL 05/04/64(AC77)                                   punti  239

ESECUZIONE E INTERPRETAZIONE: CHITARRA

SILLETTI Marco AO 12/06/63          (AB77)                             punti 145

PANDIANI Gabriele MI 08/01/72(AB77)                                   punti  30

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I dipendenti del Comune di Tortona non hanno mai percepito indebitamente risorse pubbliche.

Non sono mai stati fatti accordi con le Amministrazioni che si sono susseguite in questi anni per qualsivoglia illecita integrazione dei fondi anzi, abbiamo sempre dovuto rivendicare quanto previsto contrattualmente e tutti gli accordi sono stati sottoscritti nel pieno rispetto dei vincoli di legge.

Non siamo a conoscenza di nessun doppio fondo straordinario, ne esiste uno solo che prevede un tetto massimo di 80 ore annue pro capite (il minimo contrattuale) impossibile da sforare o da integrare! Tant'è vero che chi sfora il tetto le deve recuperare.

Le risorse destinate alla produttività (media annua pro capite di 1000 euro) viene distribuita sulla base di un sistema di valutazione individuale e non esistono premi straordinari o progetti  pagabili con tali risorse. Gli accertamenti da parte del nucleo di valutazione del settore finanziario e dell'organo politico competente sono sempre stati effettuati puntualmente.
Basterebbe verificare gli atti prima di fare certe affermazioni. I rilievi fatti dal Ministero dopo l'intervento ispettivo sono attualmente al vaglio dei responsabili che provvederanno a relazionare nel merito. Non ci risulta che siano stati accertati illeciti e nemmeno quantificate somme che dovrebbero ritornare nelle casse del Comune di Tortona.

Le rappresentanze sindacali, insieme a tutti i dipendenti del Comune di Tortona, respingono con forza tutte le dichiarazioni e le illazioni rilasciate alla stampa da fantomatici "informatori disinformati". Sono accuse infondate e strumentali che ci umiliano come lavoratori, cittadini e persone. Noi siamo al servizio della nostra
comunità. Invitiamo dunque  tutti i nostri concittadini a verificare di persona quanto percepiamo come dipendenti pubblici. Ricordiamo, infine, che svolgiamo quotidianamente il nostro lavoro in un ente dove mancano 70 persone in organico, con un contratto nazionale che non viene rinnovato da ben cinque anni.

Paola Bisio, Coordinatore RSU del COMUNE di TORTONA

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