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COMUNICATO UILTUCS ALESSANDRIA

A seguito degli omicidi avvenuti nella giornata di ieri, giovedì 9 aprile, all'interno del Tribunale di Milano, come Uiltucs Alessandria non possiamo non sollevare forti perplessità apprendendo i commenti che oggi leggiamo sui giornali, o ascoltiamo in radio e in televisione, in merito all'utilizzo e al ruolo delle guardie giurate nei settori strategici.

Riteniamo questa un'inutile e sterile polemica che fa comprendere quanto poco si conosca del settore della Vigilanza privata.  Il settore impiega lavoratori competenti, che svolgono quotidianamente un ruolo di supporto importante accanto alle Forze dell'Ordine, contribuendo alla sicurezza dei cittadini nei luoghi istituzionali e privati .

Il problema fa emergere una realtà che come sindacato denunciamo da sempre: gli appalti sono al massimo ribasso economico, i lavoratori sottopagati e non adeguatamente attrezzati di mezzi per lo svolgimento ottimale del lavoro, a discapito della sicurezza delle persone.

Come Uiltucs Alessandria abbiamo chiesto al nostro Prefetto più volte e per mesi un incontro, un momento di confronto per discutere di questi temi, e ad ogni nostro tentativo, anche a fronte di un elenco di problematiche chiaramente espresse nel dettaglio e condivise, non è mai seguito riscontro.

E' stato presentato da parte nostra al Prefetto di Alessandria un documento completo, scritto anche con la partecipazione attiva di delegati e rappresentanti sindacali del settore, ma il Prefetto per l'ennesima volta non ha voluto ascoltare nemmeno la voce dei lavoratori che vivono ogni giorno sulle strade e in città i reali problemi nello svolgimento del loro mestiere.

Dalla Prefettura nessuna risposta, né tantomeno possibilità di incontro.

Riteniamo dunque che l'atteggiamento e la posizione del Prefetto di Alessandria sia inaccettabile.

Proprio ad Alessandria si sono verificati episodi criminosi con guardie giurate coinvolte, che hanno messo a rischio la propria vita. E ora viene messa in discussione la loro professionalità e il ruolo che esercitano?

I lavoratori vivono in questo settore problematiche costanti, di cui Prefettura e Questura sono da parte nostra sempre state informate, nella speranza di una risoluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini.

E ora le guardie giurate non possono essere il capro espiatorio di episodi di violenza inaccettabili come quelli avvenuti ieri all'interno del Tribunale di Milano.

Maura Settimo

Uiltucs Alessandria

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Lo scorso 30 marzo è stato rinnovato il contratto del commercio.

Intervista a Maura Settimo, Segretaria territoriale UILTUCS Alessandria:

"Il contratto si rivolge a quasi tre milioni li lavoratori che operano nel settore dei servizi e nel settore del terziario. Il rinnovo del contratto di categoria, frutto dell'accordo tra sindacati e Confcommercio, si spera possa presto essere esteso anche ai lavoratori della grande distribuzione (Trattativa che si sta facendo con Federdistribuzione).

Il rinnovo è una boccata di ossigeno per i dipendenti del settore e ha validità fino a fine 2017.

Prevede l'aumento salariale di 85 euro in due anni e mezzo, la regolarizzata della flessibilità con step per i lavoratori che sono al primo impiego, oltre a norme sull'orario di lavoro.

Questo appena sottoscritto è un contratto che rappresenta lo specchio del momento che viviamo, tiene conto della situazione di crisi del settore, ma viene accolto con grande entusiasmo dopo anni di stallo  e per questo è considerato una vera e propria conquista. Ora speriamo che la trattativa con la grande distribuzione riprenda.

La firma di un contratto è un punto di forza per le organizzazioni sindacali, ma a un mese dall'Expo 2015 non possiamo non citare il blocco della contrattazione del settore turismo. Proprio a Milano (oltre che a Roma e a Taormina) si terrà infatti il 15 aprile una giornata di sciopero e manifestazione dei lavoratori del comparto turismo che chiedono a gran voce attenzione e il rinnovo del contratto".

 

Intervista audio rilasciata a Radio Gold in allegato.

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Venerdì, 03 Aprile 2015 10:28

Rinnovi CCNL Terziario e Credito

Rinnovato il contratto del commercio per tre milioni di lavoratori

Dichiarazione del Segretario Generale UilTuCS Brunetto Boco

Brunetto Boco, segretario generale UilTuCS: «Il giro di boa della crisi vede i sindacati del terziario, distribuzione e servizi pronti a raccogliere la sfida della ripresa. I lavoratori potranno contare su un incremento medio complessivo di oltre 1800 euro per il periodo di durata del nuovo contratto».

Nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, della distribuzione e dei servizi tra la Confcommercio e le Federazioni di categoria Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS.

Il rinnovo riguarda circa tre milioni di lavoratori dipendenti. Il contratto, che avrà decorrenza fino al 31 dicembre 2017, prevede un incremento salariale di 85 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità. La massa salariale incrementale per la durata di vigenza contrattuale è di 1811 euro, sempre per il IV livello di inquadramento.

Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.

Soddisfatto del risultato il segretario generale della UilTuCS, Brunetto Boco. «Si tratta di un traguardo difficile e complesso - osserva - che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile per i lavoratori».

«Il significato di questo rinnovo - aggiunge - va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l'apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell'economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese».

«È con questo stesso spirito - conclude Boco - che ora ci apprestiamo a fare tutta la nostra parte, anche con lo sciopero proclamato per il 15 aprile, per chiudere nella maniera più proficua anche il contratto del turismo e, per questa via, mettere a punto le condizioni basilari per il rilancio di un comparto vitale per l'Italia».

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COMUNICATO  STAMPA

In data odierna la UILTUCS UIL, unitariamente con la FILCAMS CGIL,  proclama lo stato di agitazione con il blocco immediato degli straordinari per le lavoratrici e i lavoratori dell'appalto della impresa di pulizie operante presso il COMUNE di TORTONA a partire da oggi.

L'iniziativa si rende necessaria a causa del mancato pagamento degli stipendi dal mese di febbraio e delle mancate risposte in merito alla complessa situazione di subappalto con l'Azienda AGIDEST di Rovigo che ha a sua volta ha affidato il servizio alla TKV Cooperativa di Pesaro.

Riteniamo questo continuo conflitto tra AGIDEST e TKV insostenibile. A pagarne le spese, come sempre in queste situazioni, sono soltanto  i lavoratori che risultano essere il parafulmine di una situazione pregressa che ormai non è più accettabile!

Chiediamo pertanto che anche lo stesso Comune di Tortona, nella persona del Sindaco, prenda una netta posizione per la risoluzione dell'intera vicenda.

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Brunetto Boco, segretario generale UilTuCS: «Il giro di boa della crisi vede i sindacati del terziario, distribuzione e servizi pronti a raccogliere la sfida della ripresa. I lavoratori potranno contare su un incremento medio complessivo di oltre 1800 euro per il periodo di durata del nuovo contratto».Nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, della distribuzione e dei servizi tra la Confcommercio e le Federazioni di categoria Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS.Il rinnovo riguarda circa tre milioni di lavoratori dipendenti.

Il contratto, che avrà decorrenza fino al 31 dicembre 2017, prevede un incremento salariale di 85 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità. La massa salariale incrementale per la durata di vigenza contrattuale è di 1811 euro, sempre per il IV livello di inquadramento.

Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.

Soddisfatto del risultato il segretario generale della UilTuCS, Brunetto Boco. «Si tratta di un traguardo difficile e complesso - osserva - che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile per i lavoratori».«Il significato di questo rinnovo - aggiunge - va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l'apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell'economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese».

«È con questo stesso spirito - conclude Boco - che ora ci apprestiamo a fare tutta la nostra parte, anche con lo sciopero proclamato per il 15 aprile, per chiudere nella maniera più proficua anche il contratto del turismo e, per questa via, mettere a punto le condizioni basilari per il rilancio di un comparto vitale per l'Italia».

 

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Sabato, 28 Marzo 2015 10:21

15 aprile: il Turismo si ferma

In allegato la locandina dello sciopero unitario dei lavoratori nel settore del turismo.

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In data 5 marzo è ripreso il confronto con Esselunga avente come oggetto la regolamentazione del lavoro domenicale.In apertura l'azienda ha fornito alcuni aggiornamenti e presentato i dati che erano stati richiesti dalle OO.SS. durante l'incontro del 22 dicembre 2014.

Se si tiene conto che i "sempre aperti" coincidono in larga parte con i negozi grandi e che quelli attualmente chiusi, essendo tra i più datati, verranno ristrutturati e ampliati, si evince come la politica commerciale di Esselunga sia volta a investire sempre più sulle aperture domenicali, confortata da importanti riscontri di vendite e da un quadro normativo favorevole che non pare destinato in tempi brevi a mutare.Prendendo come campione di riferimento i 78 negozi aperti per tutta la giornata e tutte le domeniche, 18 domeniche in media (sempre escludendo il periodo natalizio) vengono lavorate dal personale full time.

Non mancano però importanti differenziazioni: il 23% presta servizio due domeniche al mese; il 40% da una a due domeniche al mese e il 37% meno di una domenica al mese. I capi reparto e gli allievi capi reparto ne lavorano in media tre su quattro.A queste sperequazioni (che ovviamente cambiano da negozio a negozio) l'azienda ha fatto fronte sino ad ora con il reperimento di volontari da altre unità operative, oltre che con l'apporto degli addetti contrattualmente obbligati.A tendere, questa modalità di gestione delle problematiche legate alla garanzia di presidio rischiano di non bastare.

Da qui l'intenzione di perseguire una intesa quadro nazionale che continui a prevedere come criterio prioritario la volontarietà, ma che offra anche, in caso di necessità una garanzia di presidio pari a: 24 domeniche su 44 lavorabili per casse e DroGem, e 31 su 44 per i reparti non a libero servizio.La richiesta aziendale è parsa subito estremamente alta, le OO.SS. hanno unitariamente avanzato proposte nell'ottica di continuare un negoziato delicato e complesso ma divenuto nel contempo irrimandabile, indipendentemente dal fatto che conduca o meno a soluzioni condivise.

L'eventuale accordo dovrà avere carattere sperimentale per poter monitorarne gli effetti sull'occupazione. Sarà opportuno ragionare di tutta l'organizzazione del lavoro riferita ai turni e agli orari ricercando soluzioni innovative e compensazioni quali doppio riposo e week end liberi, che vedano la RSU/RSA e le OO.SS. Territoriali esercitare a livello decentrato un ruolo attivo di interlocuzione e proposta.

Ripartizione equa dei carichi di lavoro, programmazione su più mesi, possibilità per i lavoratori part time e full time (con lavoro domenicale inserito nel contratto individuale) di avere anche loro qualche domenica libera, sistemi di autogestione degli orari, sono state le ulteriori richieste e i temi che abbiamo avanzato e posto sul tavolo, senza tralasciare gli aspetti economici.Infatti le OO.SS. hanno rivendicato un miglioramento della scaletta delle maggiorazioni attualmente in vigore, che per i lavoratori obbligati si possa aprire una discussione sulla applicazione della scaletta medesima, la possibilità di introdurre un premio di risultato legato alla effettiva prestazione.

Esselunga ha espresso forti perplessità sulla possibilità di aumentare ulteriormente il costo del lavoro (il CIA costa complessivamente 90 ml di euro l'anno), in un contesto generale dove la crisi dei consumi sta spingendo le imprese a comprimerlo, ed ha proposto di rivedere l'attuale sistema di pagamento delle maggiorazioni superando il 130% per le domeniche di Natale, creando cioè una nuova scaletta a costi complessivi invariati.Maggiori aperture (ancora da esplorare nel dettaglio) sono state offerte sul fronte normativo, anche se sul numero delle domeniche potenzialmente obbligabili l'azienda è rimasta ferma sulla sua posizione iniziale.

Si è condiviso quindi di aprire una fase di ascolto e di riflessione che riguarderà sia le organizzazioni sindacali che l'impresa, con l'intento comune di verificare l'esistenza di mediazioni che ci permettano di superare le criticità e le distanze registrate in data odierna.

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Si è svolto presso la sede della Confcommercio Roma e Lazio l'incontro sindacale con il Gruppo Essere Benessere (EB SRL e EB Holding), nella giornata del 27 febbraio 2015.I rappresentanti dell'Azienda hanno ripercorso la situazione delle offerte di acquisizione di EB srl, ribadendo l'esistenza di una trattativa in fase conclusiva per l'acquisizione dei corner della GDO.

A fronte di ciò, l'azienda ha chiesto al Tribunale una proroga del termine di presentazione del piano aziendale di ulteriori 60 giorni. La data definitiva diventerebbe, in questo caso, il 6 maggio 2015.Inoltre, l'azienda ha informato la delegazione sindacale che il Consiglio di Amministrazione del Gruppo ha deliberato e successivamente comunicato al Tribunale che il concordato originariamente chiesto "in continuità" diventa "liquidatorio".

I rappresentanti dell'azienda hanno comunicato alla delegazione sindacale dell'esistenza di altre due espressioni di interesse da parte di un non ben definito soggetto industriale nel primo caso e di un gruppo "retail" nel secondo, che sarebbero interessati ad acquisire un perimetro più ampio o complementare a quello che interessa la prima trattativa.

Tali offerte, però, non sono ancora pervenute ufficialmente al Commissario nominato dal Tribunale.Nessuna notizia confortante è stata data per quanto riguarda i rifornimenti della merce sia sugli scaffali di E.B. Srl sia sugli scaffali dei punti vendita di E.B. Holding.Infine, le OO.SS. sono state informate che nei prossimi giorni il Gruppo potrebbe valutare la possibilità di cessare le attività di E.B. Holding. Nessuna altra prospettiva positiva se non quella legata all'esito positivo della ripresa di EB SRL è stata fornita per questa parte del Gruppo.La delegazione sindacale ha espresso con determinazione forte preoccupazione e rappresentato il profondo disagio che stanno vivendo i lavoratori di EB srl e EB Holding e altre imprese del gruppo, che oltre a non avere i salari a loro dovuti, devono subire una assoluta aleatorietà delle prospettive dell'azienda nella quale lavorano.

Peraltro ancora più grave sembra l'atteggiamento aziendale che da un lato non rispetta i normali periodi di paga e dall'altro contrasta le dimissioni per giusta causa, creando un ulteriore danno ai lavoratori che decidono di abbandonare tale precaria e disagiata occupazione.A tale proposito, abbiamo chiesto all'azienda di desistere immediatamente da tale comportamento.

Per quanto riguarda i salari, di fronte alla notizia che in questa settimana arriverà per i lavoratori (con prelievo diretto e autorizzato dalla cassa) una cifra fissa di € 800 pro capite, la delegazione sindacale ha chiesto con forza che anche ai lavoratori di E.B. Holding sia possibile nello stesso periodo ricevere una cifra fissa a copertura parziale degli stipendi non pagati. L'azienda si è impegnata in tale senso, assicurando di dare alle Segreterie Nazionali immediata notizia scritta non appena si creeranno le condizioni economiche utili.Le Segreterie nazionali a fronte di tale situazione hanno chiesto di rivedere l'azienda prossimamente con la presenza del Commissario così da assicurarsi delle intenzioni reali di tutti i soggetti, Tribunale compreso, coinvolti nella difficile situazione del Gruppo Essere Benessere.

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Segreterie Nazionali

Mercatone Businness, situazione critica per i 3500 dipendenti

Mercatone Business, azienda storica della distribuzione organizzata del mobile, complementi di arredo e casalinghi, che conta 79 punti vendita in tutta Italia con circa 3500 dipendenti, ha presentato istanza di concordato preventivo "in bianco". Il confronto con l'azienda procede con incertezza. Nell'incontro tra proprietà e organizzazioni sindacali del 5 febbraio a Bologna, l'amministratore delegato ha illustrato, sommariamente, le motivazioni che hanno condotto alla presentazione dell'istanza di concordato in bianco che per il momento riguarda una parte delle aziende del gruppo. Per quanto riguarda Tre Stelle, M@, M73, ed M75, sono ancora in corso valutazioni sul da farsi.

A dire dell'azienda, si prospetterebbero possibili acquirenti: ad oggi sarebbero circa 15/20 i soggetti che hanno manifestato interesse, ancora non formalmente, ma nell'operazione potrebbero essere coinvolti solo una parte dei punti vendita, circa la metà dei negozi. Per la restante metà invece sono in corso trattative con piccoli investitori interessati di volta in volta ad uno o più punti vendita.

Il tutto dovrà essere valutato ed eventualmente approvato dal tribunale competente, che terrà conto, soprattutto, della convenienza delle offerte dal punto di vista economico, ai fini della sostenibilità del Concordato Preventivo.

Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno sottolineato le responsabilità e l'immobilismo dell'azienda che negli ultimi anni non ha saputo avviare un processo di ristrutturazione graduale, tale da consolidarla e metterla in condizione di sostenere la crisi economica, salvaguardando così anche l'occupazione.

Oltre alla salvaguardia dell'occupazione, tra le priorità: il pagamento degli ammortizzatori sociali previsti e delle retribuzioni arretrate dei lavoratori di tutte le aziende.

L'incontro si è concluso con l'impegno di parte aziendale di comunicare tempestivamente le decisioni sulle sorti delle aziende del Gruppo MB non ancora in concordato, decisione che si dovrebbe concretizzare entro una settimana.

"La situazione è molto critica e complessa e richiederà il massimo impegno anche da parte sindacale, a partire dalle assemblee presso tutti i punti vendita, per coinvolgere ed informare capillarmente lavoratrici e lavoratori, e il coinvolgimento delle istituzioni sia a livello locale che a livello nazionale" hanno affermato le tre sigle sindacali di categoria. "Abbiamo infatti inviato una lettera ai Ministeri competenti, per attivare un tavolo istituzionale su una crisi aziendale di grandi proporzioni, ma non abbiamo ancora avuto alcuna risposta. Se da una parte ci preoccupano alcune questioni immediate, come le retribuzioni e la gestione degli ammortizzatori sociali, dopo l'incontro siamo ancora più preoccupati per il futuro dell'occupazione di lavoratrici e lavoratori. E vi sono anche tutte le lavoratrici ed i lavoratori occupati nelle terziarizzazioni, e nell'indotto in generale, oltre a quelli che, avendo contratti a carattere non subordinato, ed impropriamente, come già stabilito dai giudici in alcuni casi (sono 360), non avrebbero nemmeno accesso agli ammortizzatori sociali di qualunque natura".

 

Filcams Cgil                                     Fisascat Cisl                                         Uiltucs Uil

Roma, febbraio 2015

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Venerdì, 06 Febbraio 2015 17:42

UILTuCS: tabella paga minima del settore domestico

Si allega la tabella paga minima del settore domestico sottoscritta oggi al Ministero del Lavoro ed in vigore dall' 1/1/2015.

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